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Stazioni sciistiche aperte per la clientela indigena

Un uomo e una donna con mascherina su una seggiovia a Verbier nel canton Vallese
Keystone / Jean-christophe Bott

Il Consiglio federale ha adottato venerdì alcune misure per ridurre ulteriormente i casi di coronavirus prima delle vacanze natalizie. Ha in particolare adottato nuove restrizioni per i negozi. Lo sci sarà consentito, ma a severe condizioni.

Le stazioni sciistiche potranno rimanere aperte per la clientela indigena, ma solo se la situazione epidemiologica lo permetterà. Ciò significa che dal 22 dicembre i gestori degli impianti avranno bisogno di una autorizzazione rilasciata dal cantone per rimanere aperti.

Questa sarà concessa solo se sono garantite capacità sufficienti negli ospedali, nel contact-tracing e per i test. I gestori delle stazioni sciistiche devono inoltre presentare piani di protezione rigorosi.

Non ci saranno limiti di capacità per le stazioni sciistiche. I mezzi di trasporto chiusi – come funivie o cabinovie – potranno però essere occupati solo nella misura dei due terzi dei posti (a sedere e/o in piedi). Le mascherine saranno obbligatorie su tutti gli impianti, comprese seggiovie e sciovie, e nelle file d’attesa.

Critiche europee

In merito alle critiche mosse dai Paesi limitrofi, Berset, rispondendo a una domanda di un giornalista, ha detto che non ci sono state pressioni. Le posizioni sono chiare, ma “siamo un Paese sovrano”, ha puntualizzato il ministro dell’interno precisando che discussioni sono in corso con i nostri vicini. “Troveremo una soluzione”, ha aggiunto.

Alla richiesta di precisare il significato di “turismo interno”, il ministro della sanità ha spiegato che i comprensori sciistici apriranno in primo luogo per chi risiede in Svizzera. “Non volgiamo persone che vengono da dove gli impianti sono chiusi”. Concernente le quarantene che alcuni Paesi vogliono imporre a chi si reca in Svizzera, Berset ha detto di “capire perfettamente” questo approccio.

Capodanno al ristorante

Più in generale, nei ristoranti sarà obbligatorio comunicare i propri dati personali in tutto il territorio nazionale, così come già avviene in alcuni cantoni. Nella notte di San Silvestro, inoltre, gli esercizi pubblici potranno a titolo eccezionale restare aperti fino all’una di notte di Capodanno, invece delle 23.

Il governo ha anche decretato un divieto generale del canto, servizi religiosi compresi, sia all’aperto sia nei locali chiusi. Eccezioni sono previste per la cerchia familiare, le scuole e per i professionisti.

Da notare che il limite delle dieci persone per le riunioni famigliari viene mantenuto. L’esecutivo raccomanda inoltre di circoscrivere a due economie domestiche gli incontri in privato e al ristorante. Il Natale dovrà insomma essere trascorso se possibile nella ristretta cerchia familiare e si dovrebbe rinunciare alle feste aziendali.

Lo scopo è sempre quello: ridurre il più possibile i contatti fra le persone. Anche il telelavoro è nuovamente raccomandato

Meno gente nei negozi

Il Consiglio federale ha anche stabilito regole più severe per i negozi: dal 9 dicembre in quelli più grandi ogni cliente dovrà avere a disposizione 10 metri quadrati anziché 4.

Nei negozi piccoli con una superficie fino a 30 m2 vale la regola di 5 metri quadrati per cliente. Lo scopo è evitare sovraffollamenti e incitare la popolazione a pianificare lo shopping in modo più consapevole.

Il periodo a ridosso dei giorni festivi è infatti contraddistinto da un incremento degli spostamenti per fare acquisti e da un aumento degli incontri privati. Ciò è finte di ulteriori rischi. La decisione, precisa il governo, è stata adottata dopo aver consultato i Cantoni.

Il servizio del telegiornale sulle  nuove misure restrittive:
 

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tvsvizzera.it/fra con RSI


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