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Novartis cancella 550 impieghi in Argovia

sede di novartis a stein
Per mantenere una produzione competitiva in Svizzera, Novartis deve concentrarsi su un elevato grado di automazione, argomenta la società. Keystone-SDA

La ristrutturazione strategica di Novartis prevede il taglio di 550 posti di lavoro nella produzione tradizionale a Stein, ma al contempo investe in tecnologie innovative e nuove assunzioni a Basilea, una mossa che la posiziona tra le aziende farmaceutiche più promettenti secondo un recente studio.

Pesante taglio occupazionale presso Novartis: il colosso farmaceutico cancella 550 posti di lavoro a Stein, nel canton Argovia, dove la produzione di compresse e capsule, come pure il confezionamento di medicinali sterili, saranno interrotti entro la fine del 2027.

Negli stabilimenti in questione l’automazione sarà inoltre ulteriormente aumentata, ha indicato martedì l’azienda. La riduzione dell’organico avverrà a sua volta entro la fine del 2027 e tutte le misure sono soggette a consultazione. L’impresa offre inoltre sostegno alle e ai dipendenti toccati dai provvedimenti e un piano sociale prolungato sino al 2028.

Per mantenere una produzione competitiva in Svizzera, Novartis deve concentrarsi sugli investimenti in tecnologie di produzione innovative e su un elevato grado di automazione, argomenta la società. Il gruppo ricorda che sta nel contempo investendo 80 milioni di dollari (65 milioni di franchi) nella sua unità di Schweizerhalle (Basilea Campagna) per espandere la produzione dei cosiddetti siRNA, ovvero molecole di RNA molto piccole. Qui il gruppo creerà circa 80 nuovi impieghi a tempo pieno entro la fine del 2028.

Tra le aziende farmaceutiche più promettenti

Sempre martedì è stato pubblicato uno studio dell’Institute for Management Development (IMD) di Losanna, che ha analizzato la sostenibilità futura di vari gruppi, che rivela come Novartis, insieme all’altro colosso farmaceutico Roche, sia tra le aziende più promettenti al mondo nel loro settore.

La ricerca, denominata “Future Readiness Indicator”, prende in considerazione indicatori finanziari, attività d’investimento e innovazione, nonché fattori come diversità e sostenibilità.

Meglio dei due colossi renani (Roche si è piazzata seconda e Novartis quarta) ha fatto la statunitense Johnson & Johnson, che guida la classifica grazie alla maggiore enfasi sulla diversificazione, sugli investimenti nella ricerca e sull’intelligenza artificiale.

Al contrario, evidenzia l’IMD, vi sono aziende che si aggrappano al “vecchio modello di somministrazione esclusivamente in compresse” e che probabilmente faranno fatica a tenere il passo in futuro. L’istituto cita specificamente in questa categoria Lonza e Sandoz.

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