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Svizzera verso il voto elettronico

Migliorare la trasparenza del voto elettronico e passare dalla fase di sperimentazione a un impiego generalizzato. È l’obiettivo del Consiglio federale, che ha fissato le tappe per l’introduzione su scala nazionale dell’e-voting in Svizzera.

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Dal 2004, nel nostro paese, sono state effettuate con successo oltre 200 prove. I 14 cantoni coinvolti hanno inizialmente offerto la possibilità di votare per via elettronica agli svizzeri all’estero.

Nei cantoni di Nauchâtel, Ginevra e Basilea Città questa opzione è stata estesa a una parte dei residenti, come ha ricordato mercoledì a Berna il Cancelliere della Confederazione Walter Turnherr.

Da queste sperimentazioni, rileva il governo, è emerso che la digitalizzazione risponde a un bisogno: la quota di persone che ha deciso di esprimersi con l’e-voting ha toccato fino a due terzi degli aventi diritto.

L’intento, spiega Turnherr, è che in futuro il voto per via elettronica sia equiparato a quello presso i seggi e per corrispondenza: “Si tratta di un segnale che il governo vuole dare, per dimostrare che siamo davvero entrati nel XXI secolo”. Inizialmente, il passaggio al voto elettronico sarà comunque a titolo volontario.

“Il Consiglio federale ha deciso di prescrivere la pubblicazione dei codici fonte”, ha aggiunto Turnherr, “definendo il modo in cui i voti devono essere registrati ed elaborati dal sistema, e dunque di rendere più trasparente la concezione dei sistemi”.

I due fornitori –ovvero il Canton Ginevra e La Posta svizzera- hanno annunciato di voler implementare entro il 2018 la cosiddetta verificabilità completa, che permette di garantire l’individuazione di malfunzionamenti sistematici nell’intero processo.

In futuro, il governo vorrebbe completamente digitalizzare il processo di voto. Con la dematerializzazione, “si potrebbe rinunciare parzialmente o interamente all’invio agli elettori della documentazione cartacea”, ha spiegato ancora il Cancelliere.

La Confederazione intende elaborare con i Cantoni le condizioni tecniche e giuridiche in materia.

Per contro, il Consiglio federale ha deciso -vista la scarsità delle risorse disponibili- di non portare avanti per il momento i lavori nell’ambito della raccolta elettronica delle firme per le iniziative popolari o i referendum facoltativi.

Uno strumento per la pianificazione, inteso ad accelerare l’estensione dell’e-voting, dovrebbe essere adottato il 21 aprile in occasione del convegno primaverile della Conferenza svizzera dei cancellieri di Stato (gli omologhi di Turnherr a livello cantonale).

A titolo preparatorio, la Cancelleria federale ha svolto una consultazione presso i Cantoni. Il relativo rapporto sarà pubblicato dopo il convegno.



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