Non c’è accordo sul contratto, i lavoratori edili svizzeri votano per lo sciopero

Con il rischio di un vuoto contrattuale nell’edilizia, i sindacati annunciano una serie di scioperi in tutta la Svizzera per protestare contro il mancato accordo sul rinnovo del Contratto nazionale mantello e le condizioni di lavoro giudicate insostenibili.
Malgrado diversi round di trattative sul nuovo Contratto nazionale mantello (CNM) dell’edilizia, non si intravvede alcun accordo. Quasi il 90% dei lavoratori si è quindi espresso in favore di misure di sciopero, informano giovedì i sindacati.
L’edilizia, scrivono in un comunicato UNIA e SYNA, rischia di precipitare in una situazione di vuoto contrattuale, come non accadeva da oltre un decennio. Il CNM scade a fine 2025 e deve essere rinegoziato entro questa scadenza, viene precisato.
Benché un lavoratore su due abbandoni la professione, la Società degli impresari costruttori si oppone a orari di lavoro compatibili con la vita privata, è l’accusa lanciata dai sindacati. Oltre 20’000 edili si sono pertanto pronunciati a favore di misure di sciopero nel corso di una votazione tenutasi a livello nazionale nelle scorse settimane.
I primi giorni di protesta cominceranno già la prossima settimana: lunedì saranno gli edili ticinesi a incrociare le braccia. Il 31 ottobre sarà la volta di Berna, il 3 e 4 novembre di tutta la Svizzera romanda, il 7 novembre della Svizzera nordoccidentale e il 14 novembre di Zurigo e di altre regioni della Svizzera tedesca.
Il servizio del TG 12.30 della RSI del 16 ottobre 2025:

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