In futuro le piattaforme che offrono film in streaming, come Netflix o Disney+, dovranno investire almeno il 4% del loro reddito lordo generato in Svizzera nella produzione di film elvetici indipendenti.
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tvsvizzera.it/fra
L’obbligo è contenuto nella legge sul cinema attualmente in revisione. Le due camere del Parlamento si sono allineate su questa proposta voluta dal Consiglio federale per proteggere il settore. Questo contributo dovrebbe rafforzare l’industria cinematografica elvetica in modo duraturo. Questo almeno l’auspicio dei parlamentari.
C’è stata una minoranza di destra contraria a questo obbligo di investimento. Da un lato ritengono che alla fine sarà il cittadino con un aumento dell’abbonamento a pagare questo ”balzello’. Inoltre i contrari sono convinti che la Svizzera farebbe bene ad avere un buon rapporto con queste piattaforme, senza punirle ma collaborando con loro.
Chi invece sostiene la revisione della legge ricorda pure che questo tipo di tasse esistono in tutti i paesi vicini. Basti pensare che in Francia sono al 26%, mentre in Italia al 20%, e gli abbonamenti a Netflix sono decisamente più bassi che da noi.
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Inoltre, i sostenitori di questa misura ricordano che investire non significa tassare. Le aziende sono libere di scegliere su quale progetto puntare. Oggi le piattaforme guadagnano milioni di franchi che esportano fuori dai confini nazionali.
Ai fornitori di film in streaming è anche data la possibilità di non investire nel cinema elvetico direttamente. In questo caso potranno versare una tassa sostitutiva alla Sezione cinema dell’Ufficio federale della cultura che a sua volta investirà questi soldi nei progetti indipendenti svizzeri.
Questo prelievo potrà essere richiesto se gli investimenti non vengono effettuati entro quattro anni.
Non solo investimenti
Le società di streaming dovranno inoltre garantire che almeno il 30% della loro programmazione sia dedicata a film europei, che devono essere designati come tali e facili da trovare. Questa misura è stata voluta per contrastare il rischio di una monocultura e per difendere le specificità svizzere.
Referendum possibile
Le sezioni giovanili dei partiti di centrodestra e destra avevano annunciato che avrebbero lanciato un referendum nel caso di adozione di un tasso del 4%, temendo, come detto, che alla fine saranno i consumatori a dover finanziare la misura con abbonamenti più cari.
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