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Nessun aiuto federale per le colonnine di ricarica

Due auto elettriche sotto carica.
Erano previsti 20 milioni di franchi all'anno al massimo per l'installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. KEYSTONE/© KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI

La Confederazione non sosterrà finanziariamente la realizzazione di nuove colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Stralciata dalla nuova Legge sul CO2 la norma.

La Legge sul CO2 mira a dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Inoltre, dopo l’approvazione popolare, nel giugno 2023, della Legge sulla Protezione del Clima, dovrà essere raggiunto l’obiettivo “emissioni nette zero” entro il 2050.

Il progetto si basa su incentivi, integrati da incoraggiamenti e investimenti mirati, nei settori dell’edilizia, dell’industria, della finanza e della mobilità.

Durante l’esame parlamentare, le due Camere del Parlamento si sono opposte fino all’ultimo su tre misure proposte per raggiungere gli obiettivi della legge. Uno di questi punti riguardava la promozione – con 20 milioni di franchi all’anno al massimo – dell’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.

Un aiuto che i “senatori” non hanno mai voluto. E alla fine è stata la Camera alta a spuntarla: la conferenza di conciliazione tra le Camere ha deciso con 14 voti a 12, di non includere questo aiuto nella legge.

Gli altri due punti controversi riguardavano l’eventualità di prevedere una quota minima di emissioni di gas serra da compensare in Svizzera. Il Nazionale voleva almeno il 75%, percentuale poi abbassata al 70%. Infine, la Camera bassa si è allineata ai “senatori” che non hanno mai voluto obiettivi cifrati. Toccherà quindi all’esecutivo stabilire la quota della riduzione.

Il secondo punto concerneva l’introduzione di soglie intermedie in relazione ai valori obiettivo di emissioni di CO2 per le automobili nuove. Anche qui il Nazionale si è allineato agli Stati rinunciando a fissare traguardi scaglionati nel tempo.

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