Nel 2025 verranno ereditati 100 miliardi in Svizzera, un valore record

La trasmissione di patrimoni in Svizzera ha raggiunto livelli record, con circa 100 miliardi di franchi ereditati nel 2025, una tendenza favorita da alti tassi di risparmio, incentivi fiscali e rivalutazione degli immobili.
Quest’anno verranno ereditati circa 100 miliardi di franchi in Svizzera: la stima, dell’Università di Losanna, figura in uno studio pubblicato venerdì da VermögensZentrum (VZ). La cifra rappresenta il 12% del prodotto interno lordo (PIL), ciò che costituisce un nuovo record.
Negli ultimi 30 anni, il patrimonio ereditato è praticamente quintuplicato e dovrebbe continuare a crescere del 3-4% all’anno. Secondo gli esperti di VZ vi sono diverse ragioni che spiegano questa tendenza. Innanzitutto in Svizzera il tasso di risparmio è superiore alla media internazionale, spesso fino all’età avanzata; ciò è dovuto anche al fatto che lo stato crea incentivi fiscali mirati per costituire un patrimonio, ad esempio nella cassa pensioni e nel terzo pilastro. Allo stesso tempo il valore di case, appartamenti e azioni aumenta a lungo termine più rapidamente del reddito dei lavoratori. Nei prossimi anni, inoltre, la generazione dei baby boomer trasferirà il proprio patrimonio a quella successiva.
VZ ha analizzato la situazione di 1636 economie domestiche del ceto medio, in cui vivono 3042 persone: si tratta – va sottolineato – di clienti della società di consulenza. All’interno di questo campione la mediana del patrimonio pronto per essere ereditato è di 1,4 milioni di franchi nel caso di una coppia di coniugi; un quarto lascia però meno di 829’000 franchi e un altro quarto più di 2,4 milioni. La gran parte di queste persone ha un alloggio in proprietà: il 59% una casa unifamiliare e il 28% un appartamento. L’11% ha anche una casa di vacanza, solo il 16% è in affitto.
La maggior parte delle coppie sposate – sempre nell’ambito della clientela VZ presa in considerazione per lo studio – ricorre a un contratto successorio: solo il 12% si affida esclusivamente al testamento. La maggior parte concede inoltre anticipi sull’eredità unicamente dopo i 70 anni, perché solo allora dispone della necessaria flessibilità finanziaria per farlo.
Solo l’1% delle persone interpellate ha provveduto a regolare la propria eredità digitale, che va dall’online banking all’account e-mail, passando dai profili dei social media e dalle archiviazioni nel cloud. “È sorprendente, perché sarebbe logico che nella pianificazione successoria venissero prese anche misure per i dati e le piattaforme digitali”, commentano gli autori della ricerca.
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