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Nel 2024 la crescita economica in Svizzera sarà più debole del previsto

Acquirenti svizzeri in un supermercato.
Secondo gli esperti svizzeri, l'economia elvetica continuerà a essere aiutata dai consumi e dalla domanda interna. © Keystone / Christian Beutler

La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) e il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF) hanno ritoccato leggermente al ribasso le previsioni di crescita dell'economia elvetica.

L’anno prossimo il prodotto interno lordo (PIL) della Confederazione dovrebbe progredire dell’1,1%, stando alla SECO, mentre il KOF prevede un +1,7%.

Le stime sono leggermente inferiori rispetto a quelle di tre mesi fa, rispettivamente dello 0,1% e dello 0,2% in meno.

+ Come sta andando l’economia svizzera? La situazione nel terzo trimestre 2023

La correzione verso il basso si spiega con il difficile contesto globale, hanno indicato gli specialisti del KOF e della SECO. Pesano in particolare le incertezze geopolitiche, l’inflazione ancora elevata, le politiche monetarie restrittive e alcune economie in affanno, ad esempio quelle tedesca e cinese. Segnali favorevoli derivano per contro dall’andamento dell’economia americana, che ha mostrato una buona tenuta negli ultimi due trimestri, e dagli sviluppi dei mercati del lavoro internazionali, che sono ancora in ottima forma.

Congiuntura sostenuta dai consumi

Le prospettive per l’export elvetico saranno comunque limitate sino alla seconda metà del 2024. La congiuntura sarà per contro sostenuta ancora una volta dai consumi, malgrado le perdite di potere d’acquisto dovute al rincaro. Il KOF prevede anche che nei prossimi trimestri la creazione di posti di lavoro continuerà a un ritmo molto più lento rispetto agli ultimi due anni: la disoccupazione rimarrà per contro moderata, al 2,3% l’anno prossimo e al 2,4% nel 2025.

L’aumento della popolazione, unito al solido sviluppo del mercato del lavoro nei prossimi anni, intensificherà l’attuale carenza di spazio abitativo disponibile, ampliando così la pressione per la creazione di nuovi alloggi. La flessione dell’edilizia residenziale dovrebbe quindi arrestarsi e gli investimenti nel comparto dovrebbero tornare a crescere verso la fine del 2025.

Inflazioni sotto il 2%

Per quanto concerne l’inflazione, da quest’estate il rincaro è rimasto al di sotto del 2%.  L’atteso aumento significativo degli affitti residenziali, che rappresenta una parte importante dell’indice dei prezzi al consumo, è stato più modesto di quanto previsto, afferma il KOF. Malgrado l’aumento del tasso di riferimento per le ipoteche gli specialisti del Politecnico federale si aspettano un rincaro minore: la previsione di inflazione per l’anno prossimo è rivista all’1,7% (era del 2,1% in autunno), quella per il 2025 all’1,0% (stima precedente: 1,1%). La SECO prevede dal canto suo che i prezzi lieviteranno dell’1,9% nel 2024 e dell’1,1% nel 2025.

In materia di politica monetaria il KOF si aspetta che la Banca nazionale svizzera (BNS) mantenga nei prossimi trimestri il tasso guida al livello dell’attuale 1,75%, per poi procedere a un taglio a inizio 2025.

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