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Giovani ticinesi pronti a vivere in un altro cantone

Studenti davanti alla scuola cantonale di commercio a Bellinzona.
Studenti davanti alla scuola cantonale di commercio di Bellinzona. © Keystone / Ti-press

I giovani ticinesi, a differenza dei loro coetanei svizzero francesi e tedeschi, sono più disposti a trasferirsi in un'altra regione linguistica, sia per un lavoro migliore o per ragioni affettive. Da uno studio sulla mobilità dei giovani, quasi la metà dei giovani ticinesi prevede infatti di andare a vivere in un altro cantone nei cinque anni a venire.

Lo studio – promosso dalle Inchieste federali fra la gioventù Collegamento esternoe al quale hanno partecipato 40 mila giovani reclutati per il servizio militare e 2 mila ragazze – ha sondato le esperienze e le intenzioni riguardo agli spostamenti a scopo educativo, professionale o culturale in un’altra regione linguistica svizzera o un altro paese. I giovani svizzeri, concludono i ricercatori, dimostrano una grande propensione alla mobilità temporanea e al contempo un attaccamento alla loro regione.

Per quanto riguarda un eventuale cambiamento di domicilio per ragioni professionali, la maggioranza considera improbabile un trasloco all’estero, e ancora meno in un’altra regione linguistica svizzera. I ticinesi rappresentano un’eccezione: ben il 47% ritiene prevedibile di doversi stabilire in un altro cantone. In generale – affermano gli autori dello studio Collegamento esterno– i ragazzi italofoni sono più disposti a trasferirsi in un’altra regione linguistica, sia per un lavoro migliore o per ragioni affettive. “Le dimensioni della regione, la diversità del mercato del lavoro, il numero di istituti di istruzione superiore sono più limitati in Ticino e sono fattori che spiegano questa tendenza”.

Più in generale, fra i fattori che influenzano la propensione alla mobilità dei ragazzi i ricercatori citano in particolare la situazione socioeconomica. Una buona situazione economica e genitori con un livello di formazione terziaria o che hanno studiato o lavorato all’estero favoriscono gli spostamenti. Se i soggiorni lontani da casa sono un atout sul mercato del lavoro, “queste differenze rivelano una tendenza alla riproduzione delle diseguaglianze sociali”, precisa l’inchiesta. Inoltre la propensione alla mobilità aumenta con il livello di formazione: i ragazzi con un apprendistato sono meno disposti a spostarsi, mentre chi ha una maturità o un livello terziario è più mobile.

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