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Migros chiude le filiali Do it + Garden, interessati 466 dipendenti

dipendente di do it migros mette a posto glis caffali del negozio
Sono 466 le e i dipendenti interessati dalla chiusura. Keystone-SDA

Migros chiude la grandissima parte delle sue filiali Do it + Garden, attive nel comparto del fai da te e del giardinaggio: lo ha indicato martedì mattina il colosso del commercio al dettaglio. Il provvedimento ha conseguenze per centinaia di lavoratori.

“Purtroppo, nonostante gli intensi sforzi profusi, non è stato possibile trovare un acquirente”, informa il gruppo in un comunicato diffuso martedì. Per le e i 466 dipendenti interessati si stanno cercando le migliori soluzioni possibili all’interno o all’esterno di Migros: se non sarà possibile un trasferimento verrà messo in atto un piano sociale. L’impresa continuerà a fornire tutti i servizi di garanzia e assistenza per i prodotti venduti: i clienti potranno rivolgersi a qualsiasi negozio del grande distributore.

Il marchio Micasa (mobili e arredamento) per contro resta: nell’ambito di un’operazione di management buyout (acquisto da parte della dirigenza) 30 filiali saranno rilevate da Philipp Agustoni, attuale CEO del comparto, e Manuel Landolt, manager di Migros Fachmarkt. Dal primo settembre 2025, la neo-fondata Micasa SA rileverà completamente l’attività: tutti i collaboratori e gli apprendisti delle filiali manterranno il loro posto di lavoro. Per la clientela non cambierà nulla, assicura Migros.

Ben diversa è la situazione per negozi Do it + Garden. “Sono stati avviati colloqui con numerose parti interessate, ma nessuna ha dimostrato di avere il potenziale necessario per portare avanti con successo l’attività a livello nazionale”, afferma l’azienda. Come già noto le succursali di Carouge (GE) e Nyon (VD) saranno trasferite a OBI. E per alcune altre sono ancora in corso trattative a livello regionale. Ma le restanti 31 filiali saranno chiuse al più tardi entro la fine di giugno 2025.

La cessione di Micasa e la chiusura di Do it + Garden portano con sé conseguenze anche per gli impieghi in altri ambiti: la società Migros Fachmarkt cesserà le sue attività entro la fine di gennaio 2026, con un impatto su 159 collaboratori. È stato predisposto un piano sociale per attutire il più possibile l’impatto dei licenziamenti.

Le decisioni indicate sono parte integrante della trasformazione del gruppo Migros annunciata all’inizio di febbraio 2024: i vertici vogliono concentrarsi sulle attività principali, in modo da consolidare la posizione di numero uno nel commercio al dettaglio elvetico. “L’obiettivo è quello di conquistare la clientela con prezzi interessanti, alta qualità e ottimi servizi, oltre a un ampio assortimento di prodotti per tutte le tasche”, sottolinea la società nella nota diffusa oggi.

Altra novità di carattere più locale: la Cooperativa Migros Zurigo non prolunga il contratto di franchising con Alnatura. L’entità affiliata ad Alnatura Germania e responsabile della gestione di un totale di 25 supermercati bio in tutta la Svizzera tedesca si concentrerà in futuro sui canali di vendita Migros anche per i prodotti biologici. L’attività dei supermercati bio Alnatura sarà interrotta nel medio termine e la partnership, in essere dal 2012, non sarà prorogata.

Il servizio del TG 20.00 della RSI del 25 febbraio 2025:

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Le ultime novità sono il frutto di una strategia sbagliata, afferma l’organizzazione in un comunicato. “L’attenzione alla massimizzazione dei profitti ha peggiorato le condizioni di lavoro e sta portando a centinaia di licenziamenti”.

“Migros festeggia quest’anno il suo 100esimo anniversario. La reputazione del più grande rivenditore al dettaglio della Svizzera è stata fondata sulla cooperazione, sulla solidarietà e sulla responsabilità sociale, valori che erano ancorati nell’immagine dell’azienda”, ricorda il sindacato. “Ma questi principi sono stati buttati a mare: l’obiettivo era invece quello di espandere il gruppo in modo rapido e non coordinato. I dipendenti stanno ora pagando il prezzo di decisioni aziendali sbagliate e di una cattiva gestione. E questo nonostante Migros abbia raggiunto vendite record nel 2024”.

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