La ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga propone di trarre in salvo i migranti più vulnerabili detenuti nei campi libici e di accoglierli in Svizzera e in altri paesi europei. Un’idea che solleva critiche.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 5.11.2017)
Contenuto esterno
La proposta della consigliera federale, evocata in un’intervista pubblicata domenica dalla NZZ am Sonntag, interviene a qualche giorno dalla terza riunione del Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale, in programma il 13 novembre a Berna.
“In quanto organizzatrice dell’evento, la Confederazione fissa l’obiettivo del vertice: la protezione dei migranti”, sottolinea la ministra di giustizia e polizia, avanzando alcune possibili soluzioni.
Oltre alla Svizzera, il gruppo di contatto del Mediterraneo centrale, che si riunirà a Berna, comprende Algeria, Austria, Francia, Germania, Italia, Libia, Mali, Malta, Niger, Slovenia, Ciad e Tunisia. I primi due vertici si sono tenuti a Roma in marzo e a Tunisi in luglio.
In primo luogo bisogna migliorare la situazione nei campi di prigionia, dove Comitato internazionale della croce rossa (CICR) e Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati (UNHCR) devono avere accesso.
“Pronti a un nuovo programma di ricollocamento”
In secondo luogo, Simonetta Sommaruga intende trarre in salvo le persone più vulnerabili presenti in questi centri, in particolare donne e bambini, trasportandole per esempio in Niger, paese che si è detto disposto a fungere da stazione intermediaria in vista di una ridistribuzione. Da parte sua “la Svizzera è pronta a partecipare a un nuovo programma di ricollocamento”.
Bisogna infine fare in modo che i rifugiati economici facciano ritorno, volontariamente, nei loro paesi d’origine, aggiunge la ministra, sottolineando la situazione “catastrofica” in cui si trovano i migranti in Libia.
Altri sviluppi
Altri sviluppi
Un altolà in Libia pagato a caro prezzo
Questo contenuto è stato pubblicato al
“Considero la Libia come il vero confine a sud dell’Europa”. Con queste parole – in occasione della tradizionale conferenza stampa di ferragosto – il ministro degli Interni Marco Minniti, ha chiarito le posizioni dell’Italia sulla questione dei flussi migratori nel Mediterraneo centrale. “Si intravede la luce in fondo al tunnel”. Così Minniti ha proseguito rassicurando…
L’instabilità del paese nordafricano, dove non esistono né strutture statali né sicurezza, rappresenta una sfida anche per gli Stati vicini. “È per questo che ci riuniamo attorno a un tavolo”. Agire in questo modo non vuole però dire, secondo la ministra, allontanare la problematica dei richiedenti l’asilo dalla Svizzera. “Partecipiamo al programma di aiuto dell’UNHCR e ci occupiamo delle cause all’origine della migrazione”, rileva.
E non si tratta nemmeno, a suo dire, di costruire campi per migranti in Africa in modo che non arrivino da noi. “La politica che porto avanti dice che chi ha bisogno di aiuto deve essere aiutato, in Svizzera e all’estero”. Se vogliamo migliorare la situazione sul posto, prosegue Sommaruga, dobbiamo attivarci, parlare con tutti, anche con Paesi fortemente corrotti.
“Decisioni arbitrarie”
La proposta di ricollocare parte di questi migranti in Svizzera non ha mancato di sollevare critiche.
“La politica dell’accoglienza dei rifugiati in Europa non funziona già ora, principalmente perché i nostri partner non rispettano gli accordi. Adesso la signora Sommaruga ha deciso di agire da sola, senza consultare né avere il sostegno di nessuno, per lo meno non il nostro. Non è nemmeno chiaro chi dovremmo portare in Svizzera e chi lasciare nei campi, sarebbero decisioni arbitrarie”, ha dichiarato la parlamentare dell’Unione democratica di centro Barbara Steinemann.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Un permesso per l’illegalità
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il dibattito sull’immigrazione in Italia è quantomai acceso. Dalle polemiche di quest’estate, sull’operato delle Ong nel Mediterraneo, ai discussi accordi del ministro dell’Interno Minniti con presunte milizie libiche per il blocco delle rotte via mare. I disordini scoppiati a Roma a fine agosto, per lo sgombero del palazzo occupato dai rifugiati politici africani, in via…
Questo contenuto è stato pubblicato al
“Considero la Libia come il vero confine a sud dell’Europa”. Con queste parole – in occasione della tradizionale conferenza stampa di ferragosto – il ministro degli Interni Marco Minniti, ha chiarito le posizioni dell’Italia sulla questione dei flussi migratori nel Mediterraneo centrale. “Si intravede la luce in fondo al tunnel”. Così Minniti ha proseguito rassicurando…
Migranti, decisi controlli nei paesi africani d’origine
Questo contenuto è stato pubblicato al
In proposito la cancelliera tedesca Angela Merkel ha proposto correzioni agli accordi di Dublino che non offrono soluzioni soddisfacenti e sfavoriscono in particolare gli stati d’arrivo. Per la responsabile del governo tedesco alla prova dei fatti è mancata la solidarietà dei paesi membri e per questo motivo occorre trovare strade alternative. Mentre il presidente francese…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La sentenza di primo grado è stata emessa giovedì a Bellinzona. Il giudice della Pretura penale Siro Quadri ha confermato il decreto d’accusa stilato dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo, condannando la deputata socialista al parlamento cantonale (Gran Consiglio) a una pena pecuniaria di 80 aliquote giornaliere di 110 franchi, sospesa per due anni con la condizionale.…
Bosia Mirra premiata per il suo aiuto ai rifugiati di Como
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il premio è istituito da Cornelius Koch, il prete elvetico scomparso nel 2001 che si è battuto per una politica di maggiore apertura verso i rifugiati. Lisa Bosia Mirra, con la sua associazione Firdaus, nel 2016 ha portato regolarmente dei pasti ai migranti di Como, ha documentato i respingimenti e accompagnato i profughi alla frontiera…
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’Italia chiede ai Paesi europei che hanno sbocchi sul mare di aprire i loro porti alle navi che soccorrono i profughi e propone di spostare in Libia le procedure di registrazione dei richiedenti asilo. “Piena intesa” in vista di Tallinn L’incontro di domenica, al quale ha preso parte il Commissario europeo per l’immigrazione Dimitri Avramoupolos,…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La SEMCollegamento esterno constata che la Svizzera non è più una destinazione privilegiata per i migranti che giungono in Europa occidentale. Tuttavia, ricorda la notaCollegamento esterno, non è possibile elaborare una proiezione lineare per i prossimi mesi, poiché la seconda metà dell’anno è di solito più intensa. Per l’intero 2017, si stimano tra le 20…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Decano della Scuola di affari internazionali dell’Istituto di studi politici di Parigi, Enrico Letta si trovava in questi giorni in Svizzera. Giovedì scorso ha pronunciato il discorso inaugurale dell’anno accademico dell’Istituto universitario di alti studi internazionali e dello sviluppo di Ginevra. Una conferenza denominata «Faire l’Europe dans un monde de brutes», titolo dell’edizione francese del…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.