Migliorano le prospettive (e il portafoglio) degli sportivi d’élite in Svizzera
Le misure di politica dello sport implementate nell'ultimo decennio hanno migliorato prospettive e le finanze degli atleti svizzeri, così come le condizioni di lavoro degli allenatori.
È la conclusione a cui giunge uno studio della Confederazione, presentato lunedì in conferenza stampa dalla responsabile del Dipartimento federale della difesa e dello sport (DDPS) Viola Amherd.
L’inchiesta si occupa di analizzare la situazione nello sport di prestazione nel periodo fra il 2011 e il 2019. L’analisi, realizzata dall’Ufficio federale dello sport (UFSPO) in collaborazione con l’associazione mantello della categoria Swiss Olympic, si basa su un sondaggio su larga scala condotto tra gli addetti ai lavori.
Negli scorsi dieci anni, Swiss Olympic e Confederazione hanno introdotto considerevoli cambiamenti che si sono dimostrati efficaci con lo scopo di migliorare le condizioni quadro di atleti e allenatori, ha illustrato Amherd. Tra questi vi sono una revisione del quadro legale, un consolidamento dei finanziamenti, una migliore inclusione dei partner e ripartizione dei compiti tra gli organi di gestione e la modernizzazione della struttura del movimento olimpico.
“Lo sport d’élite svizzero si è professionalizzato”, ha detto Amherd durante l’incontro con i media, e ciò ha fatto sì “che le prestazioni siano salite di livello in diverse discipline”. Ma i successi e le medaglie non bastano, ha ammonito la ministra titolare del DDPS: serve piuttosto una visione a lungo termine, così come un sistema equo e sostenibile.
Reddito medio raddoppiato
A livello prettamente monetario, i fondi pubblici nel sistema sportivo elvetico sono sensibilmente cresciuti dal 2010, in particolare grazie all’aumento di quelli assegnati dalla lotteria nazionale. E pure il conto in banca degli atleti di punta ne ha tratto benefici.
Infatti, gli aiuti finanziari della fondazione Aiuto Sport Svizzero si sono triplicati, il che ha avuto ripercussioni dirette sulle entrate degli interessati. L’evoluzione in tal senso è chiara: il reddito medio degli sportivi a tempo pieno è infatti raddoppiato.
Per quanto riguarda gli allenatori, l’attrattiva della professione è stata irrobustita dai sussidi ricevuti e dall’adattamento delle strutture di formazione. Sono anche aumentate le esigenze nei confronti di principi di gestione e di disciplinamento adeguati nello sport d’élite svizzero.
Sei ambiti di intervento
Mediante lo studio, confezionato dalla Scuola universitaria federale dello sport di Macolin (SUFSM), associata all’UFSPO, sono stati passati al setaccio punti forti e lacune del sistema di promozione elvetico, paragonandolo al contesto internazionale.
Le conclusioni principali in merito alla futura organizzazione sono state suddivise in sei settori che necessitano interventi di perfezionamento: gestione strategica, percorso dell’atleta, possibilità di carriera per gli allenatori, strutture interdisciplinari per la promozione dello sport, cooperazione tra organizzazioni leader e rafforzamento dello sport di prestazione quale bene del patrimonio culturale nazionale.
Nell’ambito del sondaggio sono stati interrogati tramite questionario 1’151 atleti, 542 allenatori e 102 responsabili sportivi. Inoltre, sono stati raccolti i pareri di esperti nel corso di 87 colloqui.
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