Per ora rimane solo l'unità produttiva elvetica.
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Fermata la produzione negli USA, presentata un'stanza d'insolvenza in Germania e al momento rimane solo l'unità svizzera di Thun, nelcanton Berna.
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Nella forma attuale lo specialista elvetico del fotovoltaico Meyer Burger è ormai un ricordo. Negli Stati Uniti la produzione è stata fermata e 280 dipendenti licenziati. Per le filiali tedesche – con oltre 600 dipendenti – è stata presentata istanza di insolvenza.
In questo modo 70 anni di storia industriale potrebbero essere prossimi alla fine. Oggi il titolo – una volta in grande spolvero – è stato sospeso alla Borsa svizzera. Nel 2011 il valore sul mercato era di circa 2,1 miliardi di franchi, ultimamente solo di 24 milioni.
Al momento rimane solo l’unità svizzera di Thun (canton Berna) con 60 dipendenti. Una PMI.
Senza più attività operative si tratta solo di monetizzare gli asset, ovvero qualsiasi bene di proprietà dell’azienda, scrive la Banca cantonale di Zurigo in un’analisi pubblicata oggi. Considerando un indebitamento netto di oltre 400 milioni di franchi, i creditori subiranno probabilmente perdite e gli azionisti rimarranno a mani vuote.
La stessa società di Thun ha annunciato nel fine settimana che avrebbe chiesto una proroga del termine per la presentazione dei dati finanziari per il 2024, alla luce delle discussioni in corso sul finanziamento della ristrutturazione. Il termine precedente è scaduto sabato.
Meyer Burger è stata fondata nel 1953 e da 40 anni opera sul mercato solare, un comparto reso molto difficile in Europa a causa della concorrenza cinese.
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