Non si contano gli articoli che ogni anno vengono fermati dalle dogane svizzere perché sospettati di essere delle contraffazioni. Le grandi marche si rifanno sui consumatori, anche quando hanno acquistato gli articoli in buona fede.
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tvsvizzera.it/fra
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È quanto capitato a una consumatrice del luganese. La donna ha acquistato una borsetta online. Anziché il pacchetto, si è vista inceve recapitare una lettera dell’Ufficio federale delle dogane: “Questa borsa, proveniente dalla Cina, potrebbe essere la riproduzione di una Louis Vuitton”.
In base alla legge sulla protezione dei marchi – spiegano le autorità – viene trattenuta la merce, sottoponendo il caso al titolare dei diritti. Risultato: merce distrutta e fattura di 900 franchi (successivamente ridotti a 450), a titolo di risarcimento per il danno patito e le spese sostenute.
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