Si stanno addensando fitte nubi sulla nuova versione light dell’albo degli artigiani in Ticino. Dopo l’abrogazione della legge sancita lo scorso 6 novembre del parlamento cantonale, anche il progetto messo a punto in questi mesi a Bellinzona, che prescrive una procedura d’annuncio obbligatoria, è stato virtualmente affossato dalla Commissione della concorrenza (ComCo) ancora prima della sua nascita.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera/spal
Il nuovo testo introduce, a giudizio dell’autorità federale, troppe restrizioni all’attività delle ditte intenzionate a lavorare in Ticino e per questo motivo contrasta con il diritto superiore, in particolare la legge federale sul mercato interno (LMI).
Il dispositivo elaborato dalla speciale commissione del Gran Consiglio ticinese, per ovviare alle censure riguardanti l’obbligo di iscrizione generalizzato delle ditte edili – ritenuto un ostacolo alla libera concorrenza tutelata dalle norme federali – prevede due tipologie di albo: uno ordinario al quale le imprese si possono iscrivere gratuitamente e un altro riservato alle ditte certificate. In questo secondo caso l’iscrizione, condizionata all’adempimento di determinati requisiti professionali e personali, è onerosa.
Ma entrambe le ipotesi vengono contestate dalla ComCo che prende di mira soprattutto l’articolo 5 del progetto di legge, secondo il quale “le imprese artigianali che intendono eseguire lavori (…) sul territorio del Cantone Ticino hanno l’obbligo di annunciarsi all’albo delle imprese artigianali e hanno il diritto di esservi iscritte”.
Ma l’obbligo di annuncio, sostiene la commissione della concorrenza, ha gli stessi effetti dell’obbligo di iscrizione e quindi comporta una limitazione al libero accesso al mercato in contrasto con la LMI.
Effetti analoghi verrebbero prodotti dalla certificazione (onerosa) degli artigiani che lo richiedessero, dal momento che nell’assegnazione delle commesse pubbliche questa previsione avvantaggerebbe “in modo contrario alla LMI le imprese iscritte a questo albo”.
Contenuto esterno
Alla luce delle valutazioni della ComCo non sembra esserci spazio per una regolamentazione cantonale in questo ramo economico. Le barriere poste dalla politica ticinese nell’ultimo lustro all’accesso al mercato cantonale non hanno infatti avuto molta fortuna. E difficilmente potrà avere un futuro la nuova proposta elaborata in parlamento, che se venisse adottata, sarebbe immediatamente attaccata dai ricorsi dell’autorità federale garante della concorrenza.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
La Legge sulle imprese artigianali è storia
Questo contenuto è stato pubblicato al
La contestata Legge sulle imprese artigianali (Lia), entrata in vigore in Ticino nel febbraio del 2016 allo scopo di porre un freno alla concorrenza delle ditte d’oltreconfine, fa ormai parte del passato. Dopo l’abrogazione decisa dal parlamento ticinese, l’unica possibilità di sopravvivenza sulla misura sarebbe stata un referendum. Venerdì l’Unione delle associazioni dell’ediliziaCollegamento esterno ha deciso…
Questo contenuto è stato pubblicato al
La contestata legge sugli artigiani (LIA), entrata in vigore in Ticino nel febbraio del 2016 allo scopo di porre un freno alla concorrenza delle ditte d'oltreconfine, è stata abrogata oggi dal Gran Consiglio cantonale che ha preso atto delle sentenze che ne hanno certificato l'incompatibilità con il diritto federale (Legge sul mercato i
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo aver proposto al parlamento l’abrogazione delle disposizioni cantonali, ritenute illegittime da tre sentenze del Tribunale amministrativo ticinese (TRAM), il Consiglio di Stato ha prorogato i termini di iscrizione all’albo per le ditte artigiane intenzionate a operare in Ticino dal 31 marzo a fine dicembre. La decisione di modificare il regolamento d’applicazione è stata presa…
LIA, la legge anti padroncini va abrogata con urgenza
Questo contenuto è stato pubblicato al
La normativaCollegamento esterno, adottata soprattutto per frenare l’accesso al mercato ticinese da parte delle ditte italiane, è stata infatti messa in crisi a più riprese dalle sentenze del Tribunale amministrativo cantonale (20 novembre 2017 e 27 febbraio 2018) che ne hanno minato le fondamenta. E l’esecutivo ticinese, che nelle ultime settimane sta subendo crescenti pressioni…
Revoca della LIA, soddisfazione a sud e a nord del Ticino
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’obbligo di iscrizione all’albo degli artigiani, voluto essenzialmente per frenare l’ingresso dei padroncini italiani, ha fin da subito trovato opposizioni anche negli altri cantoni da dove sono subito partiti vari ricorsi. “La legge sul mercato interno prevede che un’impresa svizzera – ha precisato al Quotidiano della RSI Stefan Renfer (Commissione federale della concorrenza) – possa essere…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.