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Calano gli affitti in Svizzera e si riduce il rischio “bolla”

Buone notizie per gli inquilini in Svizzera: i canoni di locazione continuano a diminuire e, più in generale, si è ridotto sensibilmente il rischio di bolla immobiliare.

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Gli affitti, mette in luce uno studio dell’Ubs (Real Estate Focus), sono diminuiti del 2% l’anno scorso e dovrebbero calare ulteriormente in media del 2,5% quest’anno. Le ragioni di questa evoluzione, indica l’indagine, sono la forte concorrenza che raggiungerà il picco a fine anno, con 80’000 alloggi sfitti (tasso dell’1,7%).

Squilibri in periferia

In particolare in periferia, dove vi è più alta concentrazione di appartamenti vuoti, le pigioni potrebbero diminuire addirittura del 5%, mentre nei centri si profila una certa stabilità. Di pari passo si assiste a una contrazione delle licenze edilizie, che si sono attestate nel 2018 all’1,1% del totale del parco immobiliare e quest’anno dovrebbero scendere all’1%.

L’unico settore in cui si profilano tensioni è quello degli appartamenti a basso costo nelle zone decentrate, verso cui si sono ricolti negli anni numerosi acquirenti dopo l’inasprimento delle condizioni per l’accesso ai mutui, facendo così lievitare la domanda. Solo negli ultimi tre anni, i prezzi degli appartamenti nel segmento di fascia bassa sono cresciuti di oltre il 10%, mentre in quello di pregio i prezzi hanno in parte registrato una netta diminuzione.

Cala il rischio di bolla

Il volume di prestiti ipotecari alle economie domestiche dovrebbe crescere molto lentamente, a un ritmo pari al 2,5% (contro un 2,6% nel 2018 e nel 2017). Inoltre gli esperti di UBS constatano che dal 2015, i prezzi delle abitazioni di proprietà sono aumentati solo leggermente mentre la crescita economica è gradualmente accelerata, attestandosi, l’anno scorso, ben al di sopra del 2%. Questi sviluppi hanno determinato una flessione dell’UBS Swiss Real Estate Bubble Index, che l’anno scorso è uscito dalla zona di rischio per la prima volta dalla metà del 2012.

 

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