Prospettive d’impiego, Ticino fanalino di coda in Svizzera

Le prospettive d'impiego rimangono positive in Svizzera, mentre restano negative in Ticino, sebbene in modo meno marcato dei mesi scorsi: lo segnala il "barometro" dell'agenzia del lavoro Manpower, che mette in luce forti differenze regionali e settoriali.
A livello elvetico, il 5% delle 752 imprese interrogate in luglio nell’ambito del sondaggio intende assumere personale nel periodo ottobre-dicembre, il 3% punta a ridurre l’organico, il 91% non prevede cambiamenti e l’1% si è astenuto dal rispondere.
La “previsione netta sull’occupazione” a livello nazionale per l’ultimo trimestre dell’anno si situa dunque a +3%, dato di 1 punto superiore a quello dell’ultimo rilevamento trimestrale e di 5 punti più elevato di quanto registrato un anno fa.
“Questi risultati confermano che il mercato del lavoro svizzero è solido e che nuovi impieghi sono creati, anche se l’incertezza riguardo alla situazione economica in Europa e nel mondo resta palpabile”, ha riassunto il direttore generale di Manpower Svizzera, Leif Agnéus.
Ci sono tuttavia molte disparità regionali e spicca in modo particolare il dato del Ticino, la prospettiva d’impiego tra ottobre e dicembre è del -7%, la peggiore fra le grandi regioni analizzate, ma comunque in miglioramento (+5 punti rispetto al trimestre precedente, +11 punti sull’anno).
In negativo, seppur di poco, è anche la zona della Svizzera Nord Occidentale, che comprende Basilea (-1%), mentre marcia sul posto l’Espace Mittelland (0%). Maggiore propensione ad assumere è rilevata nella zona del lago Lemano (+3%), nella Svizzera centrale (+4%), a Zurigo (+6%) e nella Svizzera Orientale (+14%), fra cui si inserisce il cantone Grigioni.
In generale, i settori che si espanderanno di più sono quelli dell’industria manifatturiera, dell’elettricità, della finanza e immobiliare, mentre quelli meno disposti ad assumere sono il settore edile, la ristorazione e il comparto alberghiero.

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