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Mai così tanti candidati per un seggio al Consiglio nazionale

La sala del Consiglio nazionale.
Mai come quest'anno un seggio al Consiglio nazionale è tanto conteso. © Keystone / Gaetan Bally

Le elezioni federali del 22 ottobre prossimo vedranno in gara il maggior numero di candidati di sempre. Sono infatti 5'909 persone che si presentano per i 200 seggi del Consiglio nazionale nei venti Cantoni in cui si vota con il sistema proporzionale.

Prima di entrare nei dettagli occorre sapere che in Svizzera ogni cantone elegge un numero di consiglieri e consigliere nazionali a dipendenza del numero dei propri abitanti. Capita dunque che questi 5’909 candidati concorrano sì per i 200 seggi della Camera bassa del parlamento elvetico, ma la probabilità o la possibilità di essere eletti dipende principalmente in che Cantone ci si presenta.

Ogni Cantone ha il diritto a una consigliera o un consigliere nazionale ogni 40’000 abitanti circa.La Costituzione svizzera garantisce però almeno un seggio a ogni Cantone, anche se questo ha una popolazione inferiore a 40’000 abitanti. I Cantoni di Appenzello Esterno, Appenzello Interno, Obvaldo, Nidvaldo, Uri e Glarona dispongono di un solo consigliere nazionale. Il Cantone di Zurigo, il più popoloso della Svizzera, ne ha 35. 

La corsa al seggio, dunque, nei piccoli cantoni si fa decisamente più in difficile.

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Come dicevamo inizialmente il numero di candidati alle elezioni per il Consiglio nazionale delle prossime elezioni federali, che si tengono regolarmente ogni 4 anni (visto che in Svizzera praticamente non esiste la crisi di governo), ha raggiunto un nuovo record. Inoltre, l’età media è la più elevata da 30 anni a questa parte, mentre la quota di donne sulle liste è stabile. Sono tutti dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica.

Tra i tanti candidati, il 40,8% sono donne (2’408 donne contro 3’501 uomini), a fronte di un 40,3% quattro anni or sono (e del 32,5% nel 1991). Se inoltre si aggiungono i candidati annunciatisi a Obvaldo e Nidvaldo, due cantoni che eleggono i loro deputati con il sistema maggioritario, il numero di candidature ammonta complessivamente a 5’914.

Candidati tra i 18 e gli 88 anni

Se da un lato continuano ad aumentare le proposte femminili, sorprende invece il fatto che l’età media dei pretendenti a un seggio è la più elevata dal 1991, ovvero 43,6 anni, contro 41,75 nel 2019 e 40,59 nel 2015. Nel complesso, le persone candidate più giovani appartengono alle liste del Partito socialista (PS) e dei Verdi e hanno in media meno di 40 anni. L’età media più elevata è registrata nei piccoli partiti di destra, come nella Lega dei Ticinesi (la media supera i 50 anni) 

Se si osservano i dati più nel dettaglio, risulta comunque che circa il 30% dei candidati ha meno di 30 anni. La più giovane in lizza è l’evangelica zurighese Chiara Haller, che compirà 18 anni proprio il giorno delle elezioni, il 22 ottobre.

La media dei pretendenti si è alzata soprattutto perché una decina di candidati ha un’età compresa tra gli 82 e gli 88 anni. Il “decano” proviene pure dal canton Zurigo: si tratta del centrista Max Grünenfelder.

Offensiva centrista

A livello di partiti, l’Alleanza del Centro e i Verdi liberali presentano il numero maggiore di candidature, rispettivamente 1’099 e 839. Il primo partito svizzero, l’Unione democratica di centro (UDC, destra populista), “si accontenta” di 628 candidature, a fronte di 651 per il Partito liberale radicale (PLR) e 703 per il Partito socialista (PS), gli altri due principali partiti della presente legislatura.

In generale, per quanto riguarda anche questi partiti si osserva un incremento delle candidature (PLR: +22%; PS: +16%; UDC: +10%).

Gli investimenti finanziari dei partiti

PLR e UDC sono i due partiti che hanno badato meno a spese. I Liberali hanno investito 12,4 milioni di franchi, mentre i democentristi hanno messo a disposizione 11,1 milioni. Stando alle cifre divulgate dal Controllo federale delle finanze (CDF), per la corsa alle camere federali sono stati spesi 50,3 milioni di franchi. (I bilanci per le elezioni federali devono essere annunciati in anticipo. Il parlamento ha fissato la soglia per gli annunci obbligatori a 50’000 franchi).

Il principale sostenitore della campagna 2022 è stato il miliardario zurighese Christoph Blocher. L’ex consigliere federale democentrista ha donato 550’000 franchi a favore del suo partito.

Dal canto loro, l’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), l’Unione svizzera degli imprenditori (USI), l’Unione Svizzera dei Contadini (USC) ed economiesuisse hanno contribuito con mezzo milione di franchi ciascuno per sostenere la campagna “Prospettiva Svizzera”. La Fondazione per una politica borghese (Stiftung für bürgerliche Politik), a favore dell’UDC, e Carmita Burkard, ereditiera della famiglia fondatrice dell’azienda di materiali da costruzione Sika, a sostegno dei Verdi, hanno anch’essi versato la medesima somma di 500’000 franchi.

Il PS, a sostengo dei propri candidati ha invece a disposizione 6,9 milioni. Nella graduatoria dei partiti con i fondi elettorali più cospicui seguono il Centro, con 6,6 milioni, i Verdi con 3,7 milioni, i Verdi liberali con 2,9 milioni.

Quanto mi costa un seggio?

Dei 5’909 candidati al Consiglio nazionale, solo una quarantina ha annunciato disponibilità superiori a 50’000 franchi. E per circa la metà di essi, i mezzi per farsi eleggere, o rieleggere, superano gli 80’000 franchi. Ad esempio, il consigliere nazionale più giovane, Andri Silberschmidt (PLR/Zurigo), che si ripresenta, si distingue da tutti gli altri: pur non avendo dichiarato oboli importanti, dispone pur sempre di un “tesoretto” di 280’000 franchi. Circa 300 persone – quasi la metà del suo comitato di sostegno – hanno contribuito alla campagna. Di tasca propria non ci ha messo nemmeno un centesimo, secondo quanto affermato dal diretto interessato al portale blick.ch.

Tra i nuovi volti che aspirano a un seggio, vi è anche un’altra candidata del PLR ad aver annunciato un budget consistente. Si tratta della zurighese Bettina Balmer che avrà a disposizione la somma non disprezzabile di 220’000 franchi, di cui 45’000 attinti dalle sue finanze e 50’000 generosamente offerti dalla Società medica di Zurigo.

Quasi tutti i candidati con un budget superiore a 50’000 franchi hanno dato fondo alle rispettive finanze, con somme che arrivano a 70’000 franchi: è il caso dell’imprenditore Marcel Dobler (PLR/San Gallo). In media, però, le somme attinte dal borsellino, il proprio, si aggirano intorno ai 20’000 franchi.

Il Controllo federale delle finanze dovrà verificare se i partiti e i politici hanno comunicato in modo corretto e completo le somme utilizzate. Potrà verificare a campione se i dati sono veritieri. Le violazioni delle norme sulla trasparenza saranno segnalate alle autorità giudiziarie. I trasgressori saranno passibili di una multa di 40’000 franchi, abbastanza da scoraggiare chiunque dovesse tentare di fare il furbo.

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