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Lotta allo spreco alimentare, i risultati si fanno attendere

Il consigliere federale Albert Rösti.
Il consigliere federale Albert Rösti. Keystone-SDA

Il lento progresso nella lotta contro lo spreco alimentare in Svizzera emerge chiaramente dal monitoraggio della ZHAW, che segnala una riduzione di appena il 5% tra il 2017 e il 2024, ben lontana dall’obiettivo di dimezzamento entro il 2030 fissato dal Consiglio federale.

La lotta contro lo spreco alimentare tarda a produrre gli effetti sperati. Stando a un bilancio della Scuola universitaria professionale di Zurigo (ZHAW), pubblicato martedì, dal 2017 al 2024 la quantità di cibo gettato è diminuita solo del 5%.

Nel piano d’azione contro lo spreco alimentare approvato nel 2022, e sottoscritto da 35 aziende e associazioni, il Consiglio federale aveva posto l’obiettivo di dimezzarlo entro il 2030. Per raggiungerlo, nel 2025 il calo dovrebbe essere di circa il 25%, rilevano gli autori del monitoraggio, affermando che “considerando l’intera filiera agroalimentare, la Svizzera è nettamente in ritardo rispetto al percorso stabilito”.

Va detto che mancano dati relativi al settore agricolo, ma la metodologia di rilevamento nel commercio al dettaglio e all’ingrosso, nella gastronomia e nelle economie domestiche appare solida.

In un incontro odierno con le organizzazioni partecipanti al progetto, Albert Rösti, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), le ha ringraziate, sottolineando l’obiettivo comune di coinvolgere ancora più attori e adottare nuove disposizioni.

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Già oggi nel commercio al dettaglio i prodotti a base di carne vengono ad esempio congelati prima della scadenza e poi rivenduti come surgelati oppure donati a organizzazioni caritatevoli. Inoltre, grazie ad adeguamenti tecnici, l’industria della trasformazione alimentare ha ridotto in misura considerevole una parte delle proprie perdite alimentari.

Le conclusioni del monitoraggio sono in fase di analisi – precisa il DATEC in una nota – dopodiché il Consiglio federale deciderà, probabilmente nel 2026, quali misure saranno necessarie nella seconda fase, affinché l’obiettivo sullo spreco alimentare possa essere raggiunto entro il 2030. L’attenzione è rivolta soprattutto a raggiungere un impatto più ampio, a migliorare le basi di dati e a sensibilizzare maggiormente le economie domestiche.

Sempre oggi, l’associazione dei commercianti al dettaglio Swiss Retail Federation ha comunicato di aver ridotto del 20% rispetto al 2017 gli sprechi alimentari. Con questo risultato, il settore si distingue nella catena del valore aggiunto.

In una nota, “United against Food Waste”, associazione di categoria dell’industria alimentare che riunisce circa 200 aziende e organizzazioni, definisce da parte sua i risultati incoraggianti: la tendenza è chiaramente al ribasso. Nel suo comunicato ricorda poi che in Svizzera ogni anno vanno persi circa 2,8 milioni di tonnellate di alimenti.

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