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L’OMS deve licenziare quasi 1’300 persone nel mondo

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Pesnionamenti e fluttuazioni naturali del personale non bastano per risparmiare. Keystone / Martial Trezzini

A causa dei tagli ai finanziamenti imposti dagli Stati membri, l'Organizzazione mondiale della sanità sta attuando una drastica riduzione del personale con oltre 2'200 uscite entro il 2026.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) dovrà separarsi da 1’282 collaboratori e collaboratrici in tutto il mondo entro giugno 2026, a causa dei tagli decisi dagli Stati Uniti e da altri Paesi. Oltre 1’000 posti aggiuntivi saranno inoltre soppressi tramite fluttuazioni naturali, pensionamenti e prepensionamenti.

Le funzioni più indispensabili sono state identificate e a queste sono state allineate “le risorse finanziarie e umane”, ha affermato mercoledì agli Stati membri il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus. Ogni ufficio ha ricevuto una dotazione finanziaria alla quale ha dovuto adattare il proprio organico, ha spiegato, mentre il numero di dipartimenti è stato dimezzato, così come quello dei membri della direzione.

Come aveva già annunciato, le trasferte sono state limitate e le attrezzature non sono state sostituite. “Senza questo approccio, stimiamo che avremmo dovuto separarci da circa 2’900 persone”, ha insistito il direttore generale.

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Oltre 1’080 posizioni derivanti da pensionamenti o dalla scadenza di contratti a breve termine non saranno rimpiazzate. L’aumento dei contributi obbligatori deciso dagli Stati membri ha inoltre permesso di salvare circa 600 posti di lavoro.

Alle persone licenziate è stato offerto un accompagnamento su questioni quali il congedo parentale, il rimpatrio o le spese di viaggio. Un sostegno è garantito alle persone particolarmente vulnerabili. Tutto questo dispositivo ha “posizionato la nostra organizzazione per futuri successi”, ha stimato il direttore generale. Ha tuttavia aggiunto che l’organizzazione deve ancora trovare un miliardo di dollari entro il 2027.

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