Maggiore uniformità tra i cantoni per l'ottenimento della maturità.
Keystone / Christian Beutler
La riforma vuole uniformare in tutta la Confederazione la durata dei corsi alle scuole superiori per l'ottenimento della maturità.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Dopo trent’anni, entrerà in vigore a partire dal prossimo primo di agosto il nuovo piano quadro degli studi per le scuole di maturità che prevede una durata minima di quattro anni in tutti i Cantoni. I criteri per il superamento dell’esame di maturità rimangono invece invariati.
I Cantoni hanno tempo fino all’inizio dell’anno scolastico 2029/2030 per attuare le nuove disposizioni. Quattro cantoni però – Berna (parte francofona), Giura, Neuchâtel e Vaud, che devono passare a un liceo di quattro anni – avranno un termine massimo di dieci anni per farlo, specifica la Conferenza delle direttrici e direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE).
All’università senza esami
Secondo Silvia Steiner, presidente della CDPE, l’obiettivo della revisione totale era quello di migliorare la comparabilità nazionale della maturità e, a lungo termine, di garantire l’accesso all’università senza esami per i possessori di un diploma.
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Il nuovo piano specifica gli obiettivi della formazione liceale e descrive i requisiti minimi applicabili ai contenuti pedagogici e trasversali delle varie materie e alle competenze da acquisire.
Requisiti minimi vincolanti
Il piano renderà questi requisiti più comparabili a livello nazionale e stabilirà un quadro di riferimento per i piani di studio delle scuole di maturità dei Cantoni.
Rispetto alla versione del 1994, il nuovo piano si basa su una concezione comune degli obiettivi della formazione liceale.
Aree trasversali come l’interdisciplinarità, l’educazione allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza, nonché l’alfabetizzazione digitale, sono ora consolidate in capitoli propri.
Anche i requisiti minimi stabiliti per le varie materie fondamentali sono formulati in modo più vincolante rispetto al passato.
L’informatica, l’economia e il diritto, che in precedenza erano materie obbligatorie, saranno ora insegnate come materie fondamentali di maturità.
Libertà riguardo alle materie opzionali
I Cantoni avranno maggiore libertà nella scelta delle materie opzionali (opzioni specifiche e complementari), poiché le nuove basi giuridiche non prevedono più un elenco definito di materie.
Il lavoro interdisciplinare rappresenterà almeno il 3% del tempo di insegnamento. Vengono incoraggiate, tra l’altro, l’equità, le opportunità di scambio e di mobilità e l’impegno per il bene comune.
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