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Libera circolazione? "Non è indispensabile"

Per l'Istituto di ricerca Bruegel tetti all'immigrazione sono compatibili con il mercato unico e in Svizzera si apre il dibattito

Questo contenuto è stato pubblicato il 31 agosto 2016

Sta suscitando discussioni in Svizzera la tesi espressa dallo studio pubblicato dall'istituto di ricerche economiche Bruegel di Bruxelles secondo cui la libera circolazione delle persone non è indispensabile al funzionamento di un mercato interno, come quello europeo.

Una conclusione che cade proprio nel momento in cui la Confederazione è impegnata nel difficile esercizio di porre un freno all'immigrazione - come impone l'iniziativa costituzionale votata nel febbraio del 2014 - senza però violare gli accordi bilaterali sottoscritti a suo tempo con l'Ue che le garantiscono l'accesso al mercato continentale.

Gli economisti dell'istituto Bruegel avanzano in proposito la proposta - riferita essenzialmente alla Gran Bretagna ma utile oggi anche alla Svizzera - di limitare al loro interno la libera circolazione in cambio però di precisi compiti. Per il corretto funzionamento del mercato è infatti più importante che questi paesi adempiano ai loro obblighi e in particolare che si sottopongano alla superiore giurisdizione europea cui dovrebbe spettare l'ultima parola in ambito di applicazione delle norme continentali.

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