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Le tre iniziative sulla salute sono osteggiate da Berna

Un'infermiera e sullo sfondo una camera d'ospedale.
Costi insostenibili ma i rimedi possono essere peggio della medicina. KEYSTONE/© KEYSTONE / CHRISTIAN BEUTLER

Il Governo federale boccia le tre iniziative in ambito sanitario, su cui il popolo sarà chiamato ad esprimersi il prossimo 9 giugno, poiché a suo dire sono troppo onerose, troppo rigide e di difficile applicazione.

A nome dell’esecutivo Elisabeth Baume-Schneider ha affermato a Berna che le prime due iniziative sull’assicurazione sanitaria obbligatoria (“per premi meno onerosi” del PS e “per un freno ai costi sanitari” del Centro) non rappresentano la risposta giusta al problema reale dell’aumento della spesa.

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Nell’arco di dieci anni, il premio assicurativo medio è salito da 260 franchi a 330 franchi per persona al mese, ha sottolineato la consigliera federale socialista, ma le soluzioni avanzate sono finanziariamente insostenibili.

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Nessuna responsabilizzazione dei Cantoni

In particolare la prima (premi non superiori al 10% del reddito disponibile), ha sottolineato la consigliera federale giurassiana, comporterebbe ulteriori costi miliardari per la Confederazione senza alcun incentivo ai Cantoni, che sono i veri responsabili della politica sanitaria, per contenere la spesa.

È preferibile invece il controprogetto indiretto messo a punto da Governo e Parlamento, a suo giudizio più equilibrato, che prevede un aumento del contributo dei Cantoni ai sussidi stimato in 360 milioni, che li spinge a tenere sotto controllo i costi dalla salute.

I Cantoni con costi sanitari elevati dovrebbero infatti pagare di più rispetto a quelli con costi inferiori e sarebbero così incentivati a contenere le spese a carico dell’assicurazione obbligatoria.

Freno alla spesa troppo rigido

Discorso analogo per la proposta del Centro (freno alla spesa sanitaria), ritenuta troppo rigida – scatterebbe infatti automaticamente quando diventa eccessivo il divario tra l’aumento dei premi assicurativi e la crescita dei salari e dell’economia. Questa, ha evidenziato la consigliera federale, non tiene conto dei fattori naturali di incremento dei costi (invecchiamento della popolazione) e rischia di tagliare pesantemente le prestazioni.

Noi temiamo, ha detto Elisabeth Baume-Schneider, che questa rigidità possa ripercuotersi sull’offerta sanitaria, col pericolo che i pazienti non possano più accedere, perlomeno preventivamente, a trattamenti all’avanguardia.

Per ovviare alla crescita della spesa, Berna ha messo sul tavolo una proposta secondo la quale il Consiglio federale dovrà definire ogni quattro anni obiettivi di spesa per determinare l’aumento massimo dei costi dell’assicurazione obbligatoria.

Nessun obbligo vaccinale

In merito infine all’iniziativa “per la libertà e l’integrità fisica” lanciata dai No Vax, che in sostanza richiede il consenso delle e degli interessati per gli interventi dello Stato sulla loro integrità fisica e psichica, il Governo osserva che tale obiettivo è già contemplato dalla Costituzione.

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Per contro, se l’iniziativa venisse approvata dal popolo, non sarebbero chiare le conseguenze concrete in diversi settori. L’attività della polizia, ad esempio, potrebbe essere ostacolata (sarebbe preclusa la possibilità di prelevare il dna senza il consenso).

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