Le casse malati devono pagare le cure del Long Covid
Il Tribunale federale ha dato ragione a un paziente che si era visto rifiutare dalla sua assicurazione malattia il rimborso delle spese legate al trattamento del Long Covid.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/mrj con RSI Info
Le casse malati devono sostenere le spese derivanti dal Long Covid: lo ha deciso il Tribunale federale accogliendo il ricorso di un paziente al quale la sua assicurazione malattia aveva negato il rimborso di fatture mediche per un importo pari a 20’000 franchi.
Il paziente è Christian Salzmann, un noto presentatore radiofonico svizzero-tedesco. Nel 2020 l’uomo si ammalò di Covid-19 e poté tornare al lavoro solo dopo un lungo congedo per malattia. Le sue condizioni, però, non sono mai tornate a essere ottimali. Vertigini, difficoltà nell’esprimersi, intolleranza a luci e rumori hanno continuato ad accompagnarlo a lungo. I medici gli hanno in seguito diagnosticato il Long Covid.
Salzmann è potuto tornare a lavorare grazie a una cura che purifica il sangue, alleviando i suoi sintomi. Cura che però ha un suo costo: 20’000 franchi. La sua cassa malati però si è rifiutata di rimborsare queste spese. L’uomo ha presentato un ricorso alla più alta istanza giuridica elvetica, che gli ha dato ragione.
La Corte ha ora obbligato l’assicuratore a saldare il dovuto, a meno che non si dimostri che la cura è inefficace, ma non sembra il caso di Salzmann. Per il legale della cassa malati, però, si tratta di un pericoloso precedente. C’è il rischio, ha detto, di portare il sistema alla deriva. Secondo lui le casse malati potrebbero dover essere costrette a rimborsare trattamenti la cui efficacia non ha nessuna prova scientifica. Basterebbe che vengano prescritti da un medico. Dall’altra parte, inoltre, la sentenza non è una buona notizia per i e le pazienti: le casse malati potrebbero bloccare i rimborsi continuamente, chiedendo ulteriori verifiche, scrive la Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI, che ha riportato la notizia.
“Si fatica a farsi rimborsare anche i trattamenti più semplici”
Presso la clinica Moncucco di Lugano, nel canton Ticino, si trova l’ambulatorio Long Covid, gestito dal dottor Pietro Antonini. Antonini ha confermato alla RSI la difficoltà a farsi rimborsare i trattamenti per questa patologia derivata dalla pandemia di Covid-19: “rispetto ai costi per terapie Long Covid, la sua struttura fa “”Si fatica a far pagare alle assicurazioni cose più semplici. Ad esempio, un paziente che arriva con disturbi di memoria, di concentrazione o ‘nebbia cerebrale’ potrebbe beneficiare di una neuroriabilitazione. Poi però si deve convincere la cassa malati della bontà della scelta e far sì che accetti una terapia che costa 2’000-3’000 franchi. E si tratta di una terapia che aiuta il paziente”, allo stesso modo di una fisioterapia o di un’ergoterapia di norma rimborsate più facilmente.
Basilea Città presenta le misure per raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2037
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un piano di oltre 60 misure per ridurre il gas serra e raggiungere l'obiettivo di zero emissioni entro il 2037. È quanto presentato oggi dal governo di Basilea Città, che sarà il primo a introdurre valori vincolanti di gas serra nel settore delle costruzioni.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Non solo Ticino: favorita dal riscaldamento globale la coltivazione del riso si espande in Svizzera. Léandre e Maxime Guillod di Friburgo, i maggiori produttori a nord delle Alpi, prevedono un raccolto di quasi 40 tonnellate quest'anno.
Lanciato un appello a riconsegnare i dispositivi elettrici inutilizzati
Questo contenuto è stato pubblicato al
In occasione della settima Giornata internazionale dei rifiuti elettronici che si celebra oggi, lunedì 14 ottobre, la fondazione Sens eRecycling invita a restituire gli apparecchi elettrici ed elettronici inutilizzati.
Questo contenuto è stato pubblicato al
È in costante aumento la tensione nello stretto di Taiwan. La Cina sta infatti effettuando esercitazioni militari su larga scala simulando un accerchiamento dell'isola.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nelle ultime ore Hezbollah è nuovamente tornato a bombardare il Nord di Israele. Dopo l’attacco di domenica che ha provocato almeno quattro morti e oltre 50 feriti a sud di Haifa, una decina di razzi sono stati lanciati lunedì mattina contro la città portuale.
Settemila persone alla Marcia della speranza a Ginevra
Questo contenuto è stato pubblicato al
Quasi 7'000 persone hanno partecipato domenica alla 33esima edizione della Marcia della Speranza a Ginevra, organizzata da Terre des Hommes (TdH) Svizzera. Quest'anno l'attenzione era rivolta al Mali, con particolare riguardo al diritto a un'istruzione di qualità.
Affluenza da record al Festival del film di Zurigo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Lo Zurich Film Festival (ZFF) ha stabilito un nuovo record di presenze: 140'000 visitatori per la sua 20esima edizione. L'evento ha accolto alcuni dei più grandi nomi del cinema, tra cui Jude Law, Pamela Anderson, Richard Gere e Kate Winslet.
Fermato un 41enne italiano dopo l’esplosione di alcuni spari davanti a una chiesa a Wald
Questo contenuto è stato pubblicato al
Una persona è rimasta leggermente ferita inseguito a una sparatoria davanti a una chiesa di Wald, nel canton Zurigo. In manette un 41enne italiano.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera ha rinviato a Kabul due afghani condannati con una sentenza definitiva. Si tratta delle prime espulsioni verso l'Afghanistan dal 2019.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Contenuto esterno
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.