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La “Torre Bianca” è realtà

torre bianca di mulegns
Un'opera da record. Keystone / Gian Ehrenzeller

A Mulegns, nel canton Grigioni, è stata inaugurata martedì, in presenza del consigliere federale Guy Parmelin, la più alta torre in cemento mai stampata in 3D.

La “Torre Bianca” della Nova Fundaziun Origen è stata inaugurata martedì nel paesino grigionese di Mulegns. Con i suoi 30 metri di altezza si tratta della costruzione più alta mai realizzata con una stampante 3D. Per i promotori un esempio di collaborazione fra ricerca e arte.

Il telo argentato che nelle ultime settimane ha avvolto di mistero l’edificio più alto mai costruito con la tecnologia 3D è stato scoperto lunedì da un elicottero. Per la prima volta la torre di cemento alta sei piani è stata visibile a tutti, anche al direttore della Nova Fundaziun Origen, Giovanni Netzer. Da quattro anni la fondazione, che si occupa di sviluppo territoriale e culturale nella Val Sursette, è impegnata con il progetto pionieristico della “Torre Bianca”.

Il servizio del TG 12.30 della RSI del 20 maggio 2025:

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Secondo Netzer si tratta del lavoro più complicato nella storia ventennale dell’organizzazione. “Abbiamo dovuto avere pazienza. Da una parte perché erano coinvolte circa una quarantina di persone, dall’altra mancava una certa esperienza con questa tecnologia”, ha detto il promotore a Keystone-ATS.

Parmelin e il paragone con la Torre Eiffel

All’inaugurazione ha presenziato anche Guy Parmelin. Il consigliere federale ha paragonato l’opera alla Torre Eiffel di Parigi. Entrambe le costruzioni sono in effetti pionieristiche e un autentico simbolo per la regione in cui si trovano.

La torre di 30 metri, ha aggiunto il ministro, unisce ricerca, passione e intelligenza. Con il lavoro estremamente preciso del Politecnico federale di Zurigo in fase di stampa 3D, l’utilizzo di cemento è stato dimezzato, una procedura futuristica, ha sottolineato.

Costruzione e finanziamento complessi

Le colonne in cemento sono state realizzate, come detto, con stampanti 3D al Politecnico federale di Zurigo. Secondo gli ideatori la Torre Bianca rappresenta una testimonianza della trasformazione digitale nel settore edile. La costruzione è poi passata nelle mani di aziende grigionesi: la Zindel United di Maienfeld, Uffer AG di Savognin e l’ufficio d’ingegneria Conzett Bronzini&Partner di Coira. “È un materiale che ancora non conosciamo e bisogna dapprima costruire un rapporto di fiducia”, ha detto l’ingegnere civile Jürg Conzett. Per garantire la stabilità necessaria contro le intemperie a quasi 1’500 metri di quota si è optato per delle strutture a forma di V, W o A.

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Non solo la costruzione, ma pure il finanziamento è stato complesso. Il ritardo di quasi un anno ha fatto lievitare i costi da tre milioni di franchi a 4,4 milioni. L’aumento ha procurato alcune notte insonni, ammette Netzer. Grazie al sostegno di varie fondazioni, i sostenitori di Origen, sponsor privati e al Comune di Surses, di cui Mulegns fa parte, è stato possibile realizzare la torre. “Al momento manca ancora mezzo milione di franchi per coprire i costi, ma siamo fiduciosi”, ha dichiarato Netzer.

Un omaggio alla storia dei pasticcieri

La Torre Bianca è un ulteriore tassello per mantenere e riportare vita nel paesino lungo la strada del Passo del Giulia, che si spopola di anno in anno. Un decennio fa ci vivevano 26 persone, oggi Mulegns conta solo undici abitanti. Nel 2019 Origen ha dato il via al progetto “Mulegns retten”, ha comperato lo storico Post Hotel Löwe, ora ristrutturato e di nuovo in attività, e nel 2020 ha spostato la Villa Bianca.

Con la torre la fondazione vuole rendere omaggio ai pasticcieri grigionesi, che dal Seicento all’Ottocento emigrarono in tutta Europa. Fra questi c’era anche Jean Jegher, abitante di Mulegns, che al suo ritorno da Bordeaux fece costruire la Villa Bianca. “Ci siamo chiesti cosa costruirebbe oggi una persona che torna a Mulegns dopo aver viaggiato per il mondo? Come facciamo a raccontare questa storia con forme nuove?”, racconta il direttore di Origen. È così che è nata l’idea della Torre Bianca, un progetto dove l’ingegneria, la ricerca e l’arte si mescolano.

Teatri, fiabe e racconti all’interno della torre

Ma per cosa verrà utilizzata? In estate ospiterà un teatro all’aperto, che potrà essere seguito dalla tribuna di legno costruita di fronte alla torre. D’inverno la costruzione verrà ricoperta da un involucro ancora in fase di elaborazione. Al quarto piano sotto la cupola ci sarà posto per 32 posti a sedere.”Vogliamo ricreare l’atmosfera di una volta, quando la gente del paese si trovava la sera per raccontare favole e leggende”, continua Netzer.

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Secondo il 57enne l’utilizzo della torre sarà un continuo esperimento. Ci vorrà circa un anno per testare l’acustica, la luce e l’atmosfera che si crea all’interno delle 32 colonne di cemento. L’autorizzazione per la Torre Bianca è stata rilasciata per cinque anni, poi verrà smontata. Ed è possibile che trovi una nuova casa. “Cinque comuni nei Grigioni ci hanno già chiesto se possiamo portarla da loro”, ha detto Giovanni Netzer. La torre seguirebbe così le orme dei pasticcieri, quelle stesse persone che hanno ispirato questa costruzione e i progetti della Nova Fundaziun Origen.

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