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La Svizzera resta un obiettivo strategico per le spie avverte SIC

il capo del SIC Christian Dussey,
Il capo del SIC Christian Dussey. Keystone-SDA

La Svizzera rimane un obiettivo strategico per le spie in un contesto di tensioni internazionali.

Il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), nel suo rapporto annuale pubblicato mercoledì, identifica anche il terrorismo jihadista come una grave minaccia.

Si sta delineando un confronto globale tra gli Stati Uniti, da un lato, e la Cina e la Russia, dall’altro, constata il SIC. Di conseguenza, la Svizzera, in quanto sede di numerose organizzazioni internazionali e centro di innovazione, è nel mirino dei servizi segreti stranieri, soprattutto russi e cinesi.

“Il nostro radar della situazione mostra 15 punti caldi contemporaneamente – non abbiamo mai sperimentato una tale densità di minacce”, ha detto mercoledì il capo del SIC Christian Dussey, in una dichiarazione ai media a Berna. Il confronto globale riguarda direttamente la Svizzera.

Il servizio del TG 20.00 della RSI del 2 luglio 2025:

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Il rapporto del SIC dal titolo “Sicurezza Svizzera 2025” ritiene che la rivalità globale tra Stati Uniti e Cina influenzerà la politica di sicurezza dei prossimi anni. Russia, Cina, Corea del Nord e Iran collaborano sempre più strettamente e vogliono cambiare l’ordine internazionale, viene sottolineato. È probabile che la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina continui nel 2025.

Spie russe e cinesi

Allo stesso tempo si è intensificato il conflitto tra Israele e Iran. Queste crisi parallele – secondo il SIC – aumentano l’incertezza globale e ciò aggrava il rischio di spionaggio in Svizzera: in quanto piazza tecnologica e paese ospitante di organizzazioni internazionali, diventa un obiettivo strategico dei servizi segreti stranieri.

La maggiore minaccia di spionaggio – indica il SIC – proviene da Russia e Cina. Entrambi i Paesi mantengono un’ampia presenza di attività di intelligence in Svizzera. Sono interessati alle autorità federali, alle aziende, alle organizzazioni internazionali e agli istituti di ricerca.

La situazione di concorrenza tra le grandi potenze rende inoltre la Svizzera un luogo privilegiato per aggirare le sanzioni o per il commercio di beni proibiti. Secondo il SIC, la Russia, l’Iran e la Corea del Nord stanno cercano sempre più di ottenere in Svizzera beni e tecnologie a duplice impiego per i loro programmi militari e nucleari.

Nella lotta contro l’elusione delle sanzioni e la proliferazione, il SIC è in stretto contatto con la Segreteria di Stato dell’economia (Seco). I due uffici federali insieme sensibilizzano le aziende elvetiche sui rischi in questo settore.

La tecnologia è la chiave del potere, ha spiegato Dussey. Per lo spionaggio, l’elusione delle sanzioni e la proliferazione la Svizzera è un interessante centro di innovazione. Questo pone i servizi di intelligence di fronte a sfide importanti, che possono essere affrontate solo con la cooperazione nazionale e internazionale.

Aumento della minaccia terroristica

Con l’aumento della minaccia del terrorismo, il SIC è particolarmente preoccupato per la radicalizzazione online dei giovani, come scrive nel rapporto sulla situazione. Il quadro è caratterizzato dall’estremismo islamico.

La radicalizzazione dei giovani può avvenire rapidamente. Fondamentale per il SIC è l’individuazione precoce delle tendenze alla radicalizzazione: per la prevenzione il SIC collabora con le scuole, le organizzazioni giovanili e la polizia. A causa della situazione in Medio Oriente gli individui e le istituzioni ebraiche e israeliane rimangono esposti, viene sottolineato.

Per gli operatori delle infrastrutture critiche a rappresentare una minaccia significativa sono gli attacchi informatici. Aggressioni mirate da parte di attori statali, nell’ambito di una guerra ibrida, potrebbero essere finalizzate a danneggiare Stati, alleanze o istituzioni che dipendono da tali infrastrutture, prosegue il rapporto.

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