
La settimana in Svizzera
Care lettrici e cari lettori,
È infine arrivato l'annuncio che il mondo economico attendeva con grande attenzione. Donald Trump ha reso noti i dazi che verranno imposti a diversi Paesi, e per la Svizzera questa rappresenta una vera e propria stangata.
La settimana ha portato anche nuovi dati sulla povertà in Svizzera e ha visto il ritorno di un vecchio pomo della discordia: gli OGM in agricoltura.
Buona lettura!

Mercoledì sera il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’imposizione di dazi sulle importazioni da vari Paesi. Per la Svizzera il conto è salato. I prodotti svizzeri importati negli Stati Uniti saranno tassati al 31%, più dell’Unione Europea (20%) ma leggermente meno della Cina (34%). I nuovi dazi doganali entreranno in vigore il 5 e il 9 aprile.
Questa pesante tassazione non è una sorpresa, perché la Svizzera era già nella lista dei “Dirty 15”, i quindici Paesi le cui esportazioni verso gli Stati Uniti superano di gran lunga le importazioni. L’aliquota del 31% è il risultato di un semplice calcolo. “Utilizzando gli esempi del Giappone, dell’UE, della Svizzera e del Vietnam, abbiamo confermato che si tratta di dividere l’ammontare del deficit commerciale bilaterale per l’ammontare delle importazioni del Paese in questione”, spiega il quotidiano francese Le Monde.
In quanto settimo investitore negli Stati Uniti – e addirittura primo investitore in nuove tecnologie – la Svizzera sperava in una tassazione più bassa. Una delegazione della Segreteria di Stato per l’economia si è persino recata di recente a Washington per perorare la propria causa. Ma senza alcun risultato.
Diversi settori economici svizzeri, come l’orologeria e le industrie del cioccolato e dei macchinari, prevedono effetti negativi sulle vendite negli Stati Uniti. L’organizzazione mantello economiesuisse riassume l’opinione generale descrivendo la decisione di Washington come un “duro colpo” per l’economia svizzera delle esportazioni.
Sul piano ufficiale, la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter ha dichiarato che il Consiglio federale “prende atto” di questa decisione. In una conferenza stampa tenutasi giovedì, il Governo svizzero ha dichiarato che per il momento “rinuncerà a contromisure dirette”, preferendo perseguire la via del dialogo.

Washington critica regolarmente la Svizzera per la sua agricoltura fortemente sovvenzionata e per la sua avversione per gli OGM americani. Probabilmente si tratta di una coincidenza temporale, ma questa settimana il Consiglio federale ha aperto la strada a nuovi organismi geneticamente modificati in Svizzera.
Al termine della riunione settimanale di mercoledì, il Governo ha presentato un progetto di legge volto in particolare a regolamentare l’uso di nuove tecniche genetiche per sviluppare piante più resistenti. L’obiettivo è quello di aiutare l’agricoltura svizzera ad affrontare le nuove sfide climatiche, riducendo al contempo l’uso di pesticidi, ha spiegato alla stampa il ministro dell’Ambiente Albert Rösti. Per contro gli animali non sono interessati.
Il Consiglio federale insiste sul fatto che le nuove tecniche di selezione sono più precise e meno rischiose di quelle precedenti. Albert Rösti si è inoltre impegnato a garantire che le colture convenzionali non vengano mescolate con quelle modificate, né sul terreno né dopo il raccolto.
Il progetto è ora in fase di consultazione. Gli OGM sono vietati in Svizzera dal 2005. La moratoria rimane in vigore fino al 2030.

La povertà rimane stabile in Svizzera. I dati presentati lunedì dall’Ufficio federale di statistica mostrano che l’8,1% della popolazione è colpito dalla povertà, pari a 708’000 persone. Questi dati, che provengono dall’indagine 2023 sul reddito e le condizioni di vita, non mostrano variazioni significative rispetto all’anno precedente.
In particolare, la soglia di povertà per il 2023 è di 2’315 franchi al mese per una persona sola e di 4’051 franchi per una coppia con due figli. I dati mostrano che il 10,1% delle persone in Svizzera fatica ad arrivare a fine mese, l’11,1% non può permettersi di sostituire i mobili usurati e il 18,8% non può permettersi una spesa imprevista di 2’500 franchi.
I dati dell’UST forniscono un quadro delle persone più colpite dalla povertà. Non sorprende che la povertà colpisca maggiormente le persone sole, le famiglie monoparentali, le persone senza istruzione post-obbligatoria, quelle disoccupate e i cittadini e le cittadine straniere.
L’UST rileva tuttavia che il tenore di vita generale in Svizzera rimane tra i più alti d’Europa. Il “reddito disponibile mediano equivalente” è più alto solo in Lussemburgo, Norvegia e Austria. Inoltre, quasi un terzo delle persone intervistate si è dichiarato “molto soddisfatto” della situazione finanziaria della propria famiglia.

Mentre a Washington le cose si fanno cupe, a Bruxelles il cielo sembra schiarirsi (un po’). Mercoledì scorso, la Svizzera e l’Unione Europea hanno firmato un accordo sulla partecipazione elvetica ai programmi europei. Si tratta in particolare dei programmi Horizon ed Erasmus.
“È un passo importante nel rafforzamento della cooperazione tra l’UE e la Svizzera”, ha dichiarato la Commissione europea in un comunicato stampa. Il nuovo accordo entrerà in vigore solo dopo la ratifica dell’intero pacchetto di accordi. Può però essere applicato in anticipo, consentendo alla Svizzera di essere associata provvisoriamente a diversi programmi europei.
In passato, la Svizzera è già stata associata ad alcuni programmi dell’UE. Ma le è stato negato l’accesso ai programmi di cooperazione dopo la sospensione dei negoziati su un accordo istituzionale nel 2021.

Dopo l’agitazione causata dai dazi statunitensi, la settimana che ci attende sembra un po’ noiosa. L’agenda economica prevede però un evento da non perdere: la conferenza stampa annuale della FINMA di martedì. Lo stesso giorno, la Banca cantonale di Zurigo presenterà uno studio sul mercato immobiliare svizzero.
Ma è soprattutto l’agenda culturale che sarà particolarmente fitta, con la presentazione del programma del 59eismo Montreux Jazz Festival (giovedì) e la cerimonia di premiazione del festival del cinema documentario Visions du réel (venerdì).
Gli eventi un po’ più “insoliti” saranno in cima all’agenda, con l’organizzazione della “raclette più grande del mondo” a Martigny (sabato) e l’apertura del Salone internazionale delle invenzioni di Ginevra (mercoledì).

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