
La settimana in Svizzera
Cari lettori e care lettrici,
L'attesa è stata lunga, ma questa volta è fatta: i candidati del Centro per l'elezione al Consiglio federale sono noti. Questo annuncio è il fatto saliente della settimana che sta per concludersi in Svizzera. Ma come potrete vedere, non suscita molto entusiasmo.
Per il resto, questa rassegna delle notizie degli ultimi sette giorni si concentra su argomenti che riguardano direttamente il portafoglio.
Buona lettura!
LE NOTIZIE DELLA SETTIMANA

La procedura di selezione dei candidati per succedere alla ministra della difesa Viola Amherd è ormai conclusa. Dopo una ricerca difficile, lunedì il Centro ha presentato due aspiranti pronti a raccogliere la sfida.
Il favorito per la successione sembra essere il sangallese Markus Ritter. I suoi punti di forza sono che è già noto a Berna, essendo consigliere nazionale dal 2011, ed è presidente dell’influente Unione svizzera dei contadini. L’altro candidato è Martin Pfister. È un membro del Governo del Cantone Zugo, dove dirige il Dipartimento della sanità.
Queste candidature non suscitano molto entusiasmo tra gli altri partiti. A sinistra, si lamenta la mancanza di una proposta femminile e l’orientamento molto a destra dei due candidati ufficiali. A destra, non si esita a ironizzare sulle difficoltà del Centro nel trovare aspiranti, dato che molte personalità di spicco del partito si sono dichiarate non interessate ad assumere la più alta carica politica del Paese.
Con la nomina dei due candidati, il processo può ora andare avanti, in particolare con la loro audizione da parte dei vari gruppi parlamentari. Il verdetto cadrà il 12 marzo, quando l’Assemblea federale eleggerà il successore di Viola Amherd. Resta da vedere se il Parlamento si accontenterà della scelta proposta dal Centro o se potrebbe emergere una candidatura a sorpresa.
- La presentazioneCollegamento esterno dei due candidati sul sito di RTS Info (in francese).
- Il ruolo di consigliere federale è diventato meno attraente? L’approfondimento su tvsvizzera.it.

L’applicazione Twint è in forte espansione. Questa soluzione di pagamento svizzera, sviluppata con il supporto delle principali banche del Paese, ha registrato un numero record di transazioni nel 2024, con un aumento del 31% rispetto all’anno precedente.
La società con sede a Zurigo ha presentato il suo bilancio annuale mercoledì. Lo scorso anno, con Twint sono state effettuate oltre 773 milioni di transazioni, un numero mai registrato prima. Finora, la crescita di Twint è stata davvero impressionante. Al suo lancio, nel 2017, generava “solo” 4 milioni di transazioni.
Dal bilancio annuale si apprende anche che Twint ha circa 5 milioni di utenti. Questa app è sempre più presente sul mercato. Attualmente, è accettata come mezzo di pagamento da circa l’81% dei negozi fisici e l’84% dei negozi online in Svizzera e oltre 40’000 associazioni e organizzazioni di pubblica utilità la utilizzano. Va notato che nel 2024, il 75% dei pagamenti è avvenuto in un contesto commerciale e il 25% tra privati.
Nonostante questo record di utilizzo, non tutto è perfetto per Twint, che sta perdendo quote di mercato a favore dei grandi nomi della tecnologia. Nel 2021 Twint deteneva il 79,6% del mercato elvetico contro il 64,5% nel 2024. Nello stesso periodo, il suo principale concorrente, Apple Pay, è cresciuto dall’8,8% all’11%. L’anno scorso, Samsung Pay e Google Pay hanno rappresentato rispettivamente il 3,2% e l’1,3% del mercato.
- La notizia di agenzia sui risultati di Twint su swissinfo.
- Un articoloCollegamento esterno di Watson sulla rivalità tra Twint e Apple Pay (in francese).

La Svizzera è spesso associata al mondo degli orologi, del cioccolato, delle banche e della sua reputazione di paradiso fiscale. Quest’ultimo punto sembra sempre più discutibile, e non è più così scontato. Anche se non è (ancora) un inferno, in termini di tassazione la Svizzera si avvicina ora più al purgatorio che al paradiso.
Secondo i dati presentati martedì dall’Amministrazione federale delle finanze (AFF), le imposte rappresentano in media il 19,6% del reddito delle persone fisiche in Svizzera. Questa media tiene conto delle imposte cantonali e comunali, ma non dell’imposta federale diretta.
L’AFF ha inoltre rilevato che si tratta del tasso più alto mai raggiunto dal 2008, quando fu introdotto questo calcolatore. In quell’anno il tasso raggiungeva il 18,9%. Come spesso accade, il federalismo si traduce in grandi disparità tra le regioni. I Cantoni in cui le persone fisiche continuano a essere maggiormente tassate sono Vaud e Ginevra, con aliquote rispettivamente del 25,6% e del 25,5%. E, come al solito, il Cantone in cui la mano del fisco è meno pesante è quello di Zugo, con il 12%.
- L’articoloCollegamento esterno del portale Ticinonline.

Come ogni settimana, l’attualità politica internazionale è segnata dalle diverse decisioni ed esternazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e dalle reazioni che suscitano in tutto il mondo. L’ultimo annuncio shock riguarda il futuro di Gaza.
Dopo un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente Trump ha annunciato martedì di voler “prendere il controllo di Gaza”. Nonostante la Casa Bianca abbia cercato di attenuare queste dichiarazioni il giorno successivo, in tutto il mondo si è scatenata una pioggia di reazioni, per lo più negative.
La Svizzera è rimasta cauta. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), contattato dalla RTS, ha indicato di attendere per vedere se le dichiarazioni di Donald Trump saranno seguite da azioni concrete. “Per il momento, ci troviamo in un momento di diplomazia in cui è necessario analizzare. Sarebbe sbagliato prendere posizione ora”, ha dichiarato il portavoce del DFAE Nicolas Bideau.
La controversia non mette in discussione la riunione delle parti delle Convenzioni di Ginevra sul conflitto in Medio Oriente, che la Svizzera deve organizzare su mandato dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. “Sentiremo, nei nostri contatti con gli americani, quale linea seguiranno sulla questione del Medio Oriente e dei territori occupati; per il momento la conferenza è confermata”, ha precisato Bideau.
- La notizia Collegamento esternosu RSI News e l’analisi Collegamento esternodi Marco Pinfari, specialista della regione all’Università di Pavia.
LA SVIZZERA INSOLITA

Le difficili condizioni alpine spingono l’ingegneria svizzera a compiere grandi imprese. L’ultima in ordine di tempo riguarda un tratto della funivia dello Schilthorn, che si estende su un dislivello vertiginoso.
Il nuovo episodio della nostra rubrica dedicata alla Svizzera insolita vi invita a scoprire il dietro le quinte di questa impresa tecnica. Un’ammirazione che non va però fino al panegirico, perché questa realizzazione ha anche un lato negativo: il turismo eccessivo.
L’IMMAGINE DELLA SETTIMANA

Dei tecnici stanno appendendo il dipinto “Totem 3”. Per il suo ventesimo anniversario, il Centro Paul Klee di Berna dedica una grande mostra all’artista-architetto franco-svizzero Le Corbusier. L’esposizione si terrà dall’8 febbraio al 22 giugno 2025.
LA SETTIMANA PROSSIMA

Le votazioni federali del 9 febbraio saranno il grande appuntamento della politica svizzera di questo fine settimana. Un solo tema è all’ordine del giorno: l’iniziativa popolare “Per la responsabilità ambientale”. Lanciato dai Giovani Verdi, sostenuto dai partiti di sinistra e dalle organizzazioni ambientaliste, il testo chiede che l’economia elvetica non utilizzi più risorse di quelle che il pianeta può fornire.
Come spesso accade all’inizio dell’anno, l’attualità economica è caratterizzata dall’annuncio dei risultati 2024 di diverse aziende di punta dell’economia svizzera. La prossima settimana, Nestlé, Schindler, la Société générale de surveillance, diverse banche cantonali e la Banca Migros saranno al centro dell’attenzione.
Infine, in ambito culturale questo fine settimana si concluderà il 53esimo Prix de Lausanne. Sarà l’occasione per scoprire i talenti premiati durante questo prestigioso concorso internazionale per giovani ballerini e ballerine.

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