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La ricchezza è in aumento un po’ ovunque

ricchezza
Keystone / Christian Beutler

Nel 2023 il mondo è diventato più ricco e il fenomeno ha interessato tutte le fasce di popolazione, non solo quelle più abbienti: lo sostengono gli esperti di UBS, secondo i quali l'aumento della ricchezza è destinato ad accelerare entro il 2030. La Svizzera si conferma al vertice.

Nel complesso i patrimoni globali sono cresciuti del 4,2% in dollari l’anno scorso, sulla scia del buon andamento delle borse e dell’indebolimento dell’inflazione, emerge dallo studio periodico Global Wealth ReportCollegamento esterno. Nel 2022 era stato registrato un calo del 3%, dovuto peraltro principalmente agli effetti valutari.

In termini regionali, la ripresa della creazione di ricchezza è stata guidata da Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) con una progressione del 4,8%. I beni sono aumentati in modo significativo anche in Asia-Pacifico (+4,4%), mentre le Americhe non sono riuscite a tenere il passo, mostrando un incremento del 3,6%.

La Svizzera ha la media più alta…

La Svizzera ha difeso il suo primo posto: la ricchezza media per un adulto (al netto dei debiti) ammonta a 709’600 dollari (equivalenti oggi a 637’000 franchi). Al secondo posto rimane il Lussemburgo (607’500 dollari), mentre al terzo si inserisce Hong Kong (582’000), che scavalca gli Stati Uniti (564’900). Seguono Australia, Danimarca, Nuova Zelanda, Singapore, Norvegia e Canada. La Francia è 14esima, la Germania 17esima, l’Italia 24esima.

…ma non la mediana

La graduatoria muta non di poco se si considera non la ricchezza media, bensì quella mediana. Cioè il valore che divide il totale della popolazione in due metà uguali e, dando meno importanza agli estremi, rappresenta un’indicatore più affidabile dell’avere indicativo dei singoli.

Considerando il valore mediano, quindi, primeggiano Lussemburgo (372’300 dollari), Australia (261’800) e Belgio (256’200), mentre la Svizzera è solo settima (171’000) e l’Italia (113’800) – 16esima – appare meno lontana.

Secondo il rapporto a prescindere dalla fascia di patrimonio e dall’orizzonte temporale gli abitanti del pianeta hanno sempre più probabilità di salire nella scala della ricchezza che di scendere. L’analisi mostra infatti che circa una persona su tre passa a una fascia superiore nell’arco di un decennio e che, su un periodo di trent’anni, la probabilità di uscire dalla classe più bassa sale a oltre il 60%.

Trasferimenti di ricchezze

Gli specialisti di UBS prevedono inoltre che nei prossimi due decenni verranno trasferiti circa 83’000 miliardi di dollari, cioè l’equivalente all’incirca del valore di tutta l’attività economica globale in un solo anno. Un aspetto poco esplorato di questo trasferimento è che una parte significativa di tale ricchezza circolerà orizzontalmente tra i coniugi, prima di passare alla generazione successiva. In pratica ciò significa un notevole trasferimento di ricchezza verso le donne, data la loro aspettativa di vita più elevata.

“L’economia globale sta entrando in un periodo di profondi cambiamenti strutturali”, commenta Paul Donovan, capo-economista di UBS Global Wealth Management, citato in un comunicato. “Questo porta spesso a cambiamenti significativi nei modelli di ricchezza. Allo stesso tempo, la ricchezza è necessaria per finanziare gli investimenti in tecnologia e persone che consentiranno all’umanità e al pianeta di prosperare nel migliore dei mondi possibili. Sapere dove e come è detenuta la ricchezza è essenziale per mobilitarla in modo efficace”.

“Il Global Wealth Report, basato su trent’anni di dati, traccia un quadro chiaro della creazione, distribuzione, trasformazione e trasferimento della ricchezza”, gli fa eco Robert Karofsky, co-presidente di UBS Global Wealth Management, a sua volta citato nel documento per la stampa. “Ci offre una visione profonda e una conoscenza che possiamo sfruttare per i nostri clienti”, conclude il manager.

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