Un container che riproduce le condizioni di detenzione degli ostaggi israeliani da parte di Hamas è stato aperto ai visitatori davanti alla sede delle Nazioni Unite a Ginevra.
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tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Lunedì e martedì, diplomatici e curiosi hanno potuto mettersi per qualche minuto nei panni di un ostaggio in un tunnel di Hamas riprodotto in un container in Place des Nations a Ginevra, davanti alla sede dell’ONU.
L’esperienza è durata solo tre minuti, ma ha scioccato diverse persone che sono entrate nel sito di sei metri per due e mezzo. Il gruppo di cittadini ginevrini che ha organizzato l’evento ha avuto colloqui con l’associazione dei parenti degli ostaggi in Israele per renderlo il più “autentico possibile”. Sono state ottenute informazioni anche dall’esercito israeliano.
Dopo essere entrati in un’angusta toilette con sopra uno striscione di Hamas, i visitatori e le visitatrici entrano in una piccola stanza dopo un corridoio chiuso da una grata. Si sentono i suoni originali del massacro del 7 ottobre, così come le urla delle vittime, gli spari e l’impatto dei bombardamenti che scuotono l’infrastruttura.
Sul pavimento, un materasso è cosparso di vestiti da bambino sporchi di sangue. Una luce riflette i ritratti degli ostaggi ancora trattenuti. Lunedì erano presenti anche le famiglie di una decina di perone ancora detenute.
Martedì, all’esterno, un altro organizzatore ha elencato i nomi delle 136 persone ancora in ostaggio, denunciando i crimini di guerra perpetrati da Hamas. Questo progetto pilota potrebbe continuare in altre città della Svizzera o in altri Paesi. “È ancora presto per dirlo”, dice un organizzatore, “ma c’è abbastanza interesse per continuare”.
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