La religione più diffusa in Svizzera è… quella di chi non crede
Sono sempre di più le persone non religiose nella Confederazione.
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Nel panorama elvetico delle religioni, il gruppo di popolazione più numeroso nel 2023 era quello di chi non ha un'appartenenza religiosa (35,6%).
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Anche nel 2023 si è confermato il trend degli anni precedenti per quanto riguarda la religione in Svizzera: sono sempre di più le persone che dicono di non appartenere a nessuna fede. Negli ultimi 50 anni, si è ridotto notevolmente soprattutto il numero dei e delle residenti in Svizzera di fede evangelica riformata, ossia i e le protestanti (19,5%).
Questi nel 1970 rappresentavano la “fetta” più sostanziosa, con un 48,8% di sostenitori. È diminuita anche la quota di fedeli cattolici, seppur in misura minore. Come rileva una statistica pubblicata domenica dall’Ufficio federale di statistica (UST), nel 2023 la quota di tale gruppo era del 30,7%, mentre nel 1970 esso rappresentava il 46,7%.
Se si considerano gli appartenenti a tutte le confessioni (includendo anche chi non ne ha una), il 40,0% di essi ha dichiarato di aver partecipato a funzione religiose collettive tra una e cinque volte l’anno negli ultimi 12 mesi. La percentuale scende a 34,2% se si considera chi non ha mai presenziato a tali occasioni. Solo l’8,7% lo ha fatto più di una volta a settimana.
Lo studio dell’UST mostra inoltre che il 44,8% degli intervistati, che rappresenta il gruppo più numeroso, ha dichiarato di non aver pregato nemmeno una volta nell’ultimo anno. Meno della metà (20,3%) la percentuale di chi ha detto di aver pregato tutti i giorni, mentre chi lo ha fatto più volte nell’arco delle 24 ore rappresenta il 3,8%.
I dati resi noti oggi forniscono anche indicazioni circa la nazionalità dei residenti in Svizzera: la maggior parte di chi non si identifica in nessuna confessione è francese (63%). Seguono i cittadini tedeschi (55%), mentre la percentuale scende al 29% per chi è in possesso del passaporto rossocrociato.
Gli italiani sono invece i fedeli cattolici più numerosi e rappresentano il 68% del totale, seguiti dai portoghesi (67%). La percentuale scende al 34% per i cittadini svizzeri.
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