La povertà non cala in Svizzera
Il primo monitoraggio nazionale sulla povertà in Svizzera rivela il mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione, con un tasso stabile attorno all'8%, e servirà da base per elaborare una futura strategia nazionale.
La Svizzera non ha ancora raggiunto il suo obiettivo di riduzione della povertà. Nel 2023, l’8,1% della popolazione viveva con un reddito inferiore al minimo vitale, secondo il primo monitoraggio nazionale della povertà. È prevista una strategia nazionale.
La Svizzera è un Paese prospero che dispone di un sistema di sicurezza sociale ben sviluppato. Tuttavia, anche qui la povertà è presente. Tra il 2014 e il 2017, il tasso di povertà reddituale è aumentato in Svizzera. Da allora, oscilla tra l’8 e il 9%, ricorda il Consiglio federale in un comunicatoCollegamento esterno.
Durante la pandemia di Covid-19, il tasso di povertà è rimasto stabile grazie alle misure di sostegno introdotte per superare la crisi economica. La Confederazione non ha tuttavia raggiunto l’obiettivo a lungo termine di riduzione della povertà, constata il Governo nel suo rapporto.
Strategia nazionale in vista
Questo rapporto Collegamento esternoè la prima pubblicazione di riferimento, solidamente documentata ed esaustiva, sulla povertà in Svizzera. Dà inoltre la parola a diverse persone colpite dal fenomeno, i cui ritratti sono posti in apertura delle analisi statistiche. Servirà da base per l’elaborazione di una strategia nazionale di lotta contro la povertà entro il 2027.
Il servizio del TG 20.00 della RSI del 26 novembre 2025:
La povertà reddituale colpisce con relativa frequenza le persone senza attività professionale, le famiglie monoparentali, le coppie con più figli, le persone che vivono sole, quelle poco qualificate e le persone di cittadinanza straniera.
Impatto delle condizioni strutturali
Le caratteristiche individuali non sono tuttavia gli unici fattori esplicativi, mostra il rapporto. Le condizioni strutturali hanno un impatto determinante sulle possibilità di azione e di sviluppo degli individui. Si tratta in particolare dell’organizzazione del sistema educativo, dell’accoglienza extrafamiliare o del sistema di copertura del fabbisogno vitale, ma anche delle condizioni del mercato del lavoro.
La povertà non è solo una questione di denaro. Le difficoltà che sorgono in altri ambiti della vita possono aggravare le situazioni finanziarie precarie.
Si osserva così che quasi la metà delle persone in situazione di povertà reddituale soffre di malattie croniche e che le persone senza una formazione post-obbligatoria sono colpite dal fenomeno più frequentemente della media.
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