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La popolazione svizzera è essenzialmente urbana

Moltitudine di persone in città vecchia a Lucerna.
Tre quarti delle persone in Svizzera vivono ormai in città. KEYSTONE/© KEYSTONE / URS FLUEELER

Le città sono i motori del cambiamento e dello sviluppo nella Confederazione, come indica l'annuario pubblicato dall'Unione delle città svizzere (SSV/UVS).

Anche se una certa iconografia descrive la Svizzera evocando paesaggi alpini e campagne ordinate, le e i suoi abitanti risiedono principalmente nelle città.

I tre quarti della popolazione svizzera vive infatti nelle aree urbane, dove si registra la maggiore crescita demografica e dove le e i residenti stranieri sono più numerosi.

Questo è il quadro delineato dalla Statistica delle città svizzereCollegamento esterno dell’Unione delle città svizzereCollegamento esterno (UCS) del 2024 pubblicata martedì.

Aumentano le religioni e le persone atee

L’elevata immigrazione fa degli agglomerati dei luoghi multiculturali caratterizzati da una pluralità di lingue e religioni, anche se è proprio in questi spazi, sottolinea la 85esima edizione dello studio, che le persone che non si riconoscono in una confessione sono percentualmente più numerose.

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La ricerca, che si avvale della collaborazione dell’Ufficio federale di statistica (UST) contempla 162 città e otto località che hanno aderito all’UCS, tra cui ad esempio Arosa (Grigioni) e Morat (Friburgo). Secondo la definizione dell’UST una città ha un’area centrale, individuata sulla base di un reticolo regolare, con un’alta densità di popolazione, di posti di lavoro e di pernottamenti alberghieri.

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Sulla base di questi criteri tra le città figurano località non eccessivamente popolose, come ad esempio, Chiasso (Ticino), St. Moritz (Grigioni), Zermatt (Vallese), Altdorf (Uri) o Glarona Nord.

Una crescita incessante

La popolazione nelle aree urbane è in costante crescita (a eccezione degli anni ’80) da 100 anni a questa parte e gli agglomerati si sono estesi. Un secolo fa in queste aree, che nel tempo sono aumentate di numero, si concentrava un terzo della popolazione. Oggi sono circa i tre quarti (73%) degli 8,8 milioni di abitanti nella Confederazione (stato al 31 dicembre 2022) che vivono nei 49 agglomerati urbani del Paese.

Più precisamente, come rileva l’annuario, la metà della popolazione vive nelle 170 città elvetiche e i tre quarti in aree definite urbane o in agglomerati.

+ L’immigrazione ha stimolato la crescita della popolazione svizzera nel 2022

Le città, rilevano le varie statistiche, sono da tempo luoghi globalizzati, che hanno originato cambiamenti sociali. Questo fenomeno si riflette, ad esempio, nel multilinguismo della popolazione e nella diffusione del secolarismo, caratteristiche particolarmente evidenti ai nostri giorni.

Meno giovani e più stranieri

L’immigrazione poi è aumentata in funzione dello sviluppo economico. Tra le due guerre mondiali era particolarmente forte nelle regioni del sud-est del Paese. Dopo un brusco calo della popolazione straniera negli anni ’40, scesa in media al 7,5% nelle città, l’immigrazione è ripresa con il boom economico del dopoguerra.

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Oggi, la percentuale di cittadini e cittadine senza passaporto rossocrociato è del 32% nelle zone urbane (media nazionale: 26%). La quota è più alta nelle città romande, ma è a Kreuzlingen (Turgovia), sul confine con la Germania, che vivono più stranieri (56,3%).

La quota di individui giovani nelle città è diminuita costantemente negli ultimi 50 anni. Nel 2022, le persone di età inferiore ai 19 anni costituivano il 19,1% dei e delle residenti.

Il 59,5% di chi vive in aree urbane parla il tedesco come lingua principale, il 22,8% il francese, idioma che nel tempo è aumentato nelle due città bilingui (Friburgo e Bienne). L’italiano ha conosciuto una progressione importante negli anni Ottanta, mentre il romancio è parlato dal 6,4% delle e degli abitanti di Coira (Grigioni).

Se si considerano le lingue non nazionali, si nota il forte potenziamento dell’inglese, che oggi è l’idioma principale dell’8,1% della popolazione residente nelle zone urbane. Inoltre, quasi un quarto degli abitanti (23,1%) parla un’altra lingua oltre alle lingue nazionali e all’inglese.

In calo i fedeli, soprattutto quelli riformati

Dal 2000, la percentuale di persone senza affiliazione religiosa è aumentata notevolmente, raggiungendo circa un terzo dei e delle residenti nel 2022. La quota di chi aderisce a una religione tradizionale è complessivamente in calo.

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Questa tendenza al ribasso riguarda tutte le religioni, ma è più forte tra le persone di fede evangelica riformata. In sei centri urbani (Bussigny, Crissier, Ecublens, Kloten, Oftringen et Opfikon), il calo è stato del 70%.

Per la prima volta, l’annuario fornisce i dati sulle comunità musulmane: Spreitenbach (Argovia) ha la percentuale più alta (21,9%). Tra le città più grandi, Winterthur, nel Canton Zurigo, ha un tasso superiore (9,6%) alla media dei centri urbani (7%).

I partiti cittadini

Nei municipi il Partito liberale radicale (PLR) è ancora la formazione politica più forte, con il 25% dei seggi, seguito dal Partito socialista (21%) e dal Centro (15%). Per quanto riguarda i sindaci e le sindache, il PLR ha 53 mandati, il PS 37.

Anche nei Consigli comunali i liberali radicali sono la forza politica più forte (21% dei seggi), davanti al PS (20%). L’UDC – primo partito a livello nazionale – e i Verdi si piazzano sul terzo gradino del podio, ciascuno con il 14%.

Da notare che nei centri con più di 100’000 abitanti la quota di donne nei legislativi comunali è quasi del 50%, a fronte di una partecipazione del 39% nei municipi. In generale restano però sottorappresentate (32%) negli esecutivi urbani.

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