Per il 2025 prevista una spesa di 1,5 miliardi di franchi.
Keystone / Christian Beutler
L'esercito ha presentato giovedì a Thun (canton Berna) la sua lista di acquisti previsti per i prossimi anni e chiede mezzi d'artiglieria, mini droni e un nuovo sistema di difesa antiaerea, acquistato nell'ambito dello scudo aereo europeo.
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tvsvizzera.it/mrj con RSI
Giovedì a Thun l’esercito rossocrociato a ha presentato la sua lista della spesa per i prossimi anni: artiglieria, droni e difesa antiaerea fanno parte dei progetti di acquisto delle forze armate elvetiche. Dopo la decisione dell’UE d’investire 800 miliardi di euro per il proprio riarmo, il responsabile di Armasuisse spera di coordinarsi con l’Europa anche su altri acquisti. Intanto, nel 2025, si prevede una spesa di 1,5 miliardi di franchi.
Una delle maggiori voci di spesa è il nuovo sistema di artiglieria: la Svizzera acquisterà 32 mezzi blindati che si dice siano più veloci, sicuri ed efficaci. Andranno a sostituire una parte di quelli già in dotazione, che hanno più di 50 anni.
Secondo il capo dell’esercito Thomas Süssli, “è importante acquistare prodotti standard, che utilizzano anche gli altri. Non c’è spazio per desideri ‘targati Svizzera’”, come ha spiegato ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI.
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Le sinergie in questo ambito sono importanti, ha spiegato dal canto suo il direttore di Armasuisse Urs Loher, secondo il quale l’acquisto della difesa anti-aerea ne è un buon esempio: “Lo acquistiamo soprattutto assieme alla Germania, nell’ambito dell’iniziativa ‘Scudo aereo europeo'”. Dopo che l’UE ha deciso d’investire 800 miliardi di euro nel proprio riarmo, collaborazioni del genere sono – per Loher – inevitabili: “La Confederazione deve cooperare con l’Europa [poiché] nelle linee di produzione, già molto occupate, non gode di alcuna priorità. Non riesce ad agire da sola”.
Un pensiero condiviso anche da Süssli: “Tutti hanno lo stesso problema. La domanda di produzione crescerà, e con essa anche i tempi di fornitura e i prezzi”.
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