La galleria ferroviaria del San Gottardo riaprirà senza limitazioni il 2 settembre
Tra poco più di due mesi, i treni viaggiatori torneranno a circolare normalmente nella galleria di base.
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Il tunnel di base del San Gottardo, danneggiato da un deragliamento un anno fa, dovrebbe tornare interamente in servizio il 2 settembre. I danni materiali e le perdite generate ammontano a 150 milioni di franchi.
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“I lavori di ripristino nella canna ovest della galleria di base del San Gottardo procedono come da programma in vista della fase di test e di prova”, annunciano giovedì le Ferrovie federali svizzere (FFS) in un comunicatoCollegamento esterno.
Prima di rimettere in servizio la canna ovest, le FFS devono in effetti completare la fase di test e di prova, in cui le funzionalità di tutti gli impianti e i sistemi vengono controllate con un processo simile a quello che ha preceduto la messa in servizio del 2016.
In vista della rimessa in servizio, le FFS dovranno presentare all’Ufficio federale dei trasporti (UFT) tutta la documentazione sui lavori eseguiti e i relativi attestati di sicurezza.
I lavori nella canna danneggiata.
Ti-Press
Cadenza semioraria per il Ticino
I viaggiatori potranno quindi di nuovo percorrere la tratta fra Zurigo e Lugano in meno di due ore, un’ora in meno rispetto alla deviazione sulla linea panoramica. Per la prima volta ci sarà anche una cadenza semioraria fra la Svizzera tedesca e il Ticino.
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Inoltre, riprenderanno a circolare i treni diretti dalla Svizzera per Bologna e Genova, così come l’Eurocity Basilea-Lucerna-Milano e il collegamento trinazionale Francoforte-Zurigo-Milano con il treno Giruno.
Le FFS attendono ancora il rapporto finale del Servizio svizzero d’inchiesta sulla sicurezza (SISI) relativo alle cause del deragliamento avvenuto il 10 agosto 2023, ma in un rapporto intermedio è stato stabilito che è stato causato dalla rottura del disco di una ruota. Tali tipi di ruote non sono usati in Svizzera ma a livello europeo.
Incidenti non si possono escludere
Nonostante tutti i correttivi del caso, “non si può totalmente escludere che un incidente simile si riproduca”, ha sottolineato Peter Kummer, direttore delle infrastrutture della FFS, e Beat Deuber, responsabile della rete e della tecnologia.
Dopo la pubblicazione del rapporto intermedio, l’UFT ha lanciato un appello alle autorità ferroviarie europee, affinché tutti i detentori di carri merci che utilizzano veicoli con ruote simili siano obbligati a controllarle e, se necessario, a metterle fuori servizio.
In attesa di soluzioni a livello continentale, le FFS attuano già misure: immagini ad alta risoluzione per scovare precocemente un problema, controlli rafforzati dei treni e limitazione della velocità a 160 km/h nei punti critici.
Dei 150 milioni di franchi di costi generali, 140 sono coperti dall’assicurazione.
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