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La doppia vita dell’Abbé Pierre a Ginevra

Abbé Pierre
Nuove ombre sul benefattore francese scomparso nel 2007. keystone

Un’inchiesta giornalistica condotta dalla Radiotelevisione svizzera in lingua francese RTS rivela nuovi sconcertanti comportamenti del celebre filantropo francese, scomparso nel 2007, accusato nel luglio scorso di abusi sessuali.

Secondo quanto ha riportato il programma informativo 19h30 di domenica, il fondatore dell’organizzazione internazionale Emmaüs, attiva nel sostegno di poveri e rifugiati, soggiornava spesso a Ginevra dove avrebbe avuto almeno un’amante e dove sarebbe stato cliente regolare di una casa chiusa.

Abitudini per certi versi discutibili, soprattutto per un religioso nella sua posizione, che si aggiungono allo scandalo delle presunte molestie sessuali ai danni di diverse donne di cui si è avuto notizia quest’estate.

Diciassette nuove testimonianze

Proprio negli scorsi giorni il rapporto pubblicato dallo studio specializzato Egaé, incaricato il 17 luglio scorso dalla stessa associazione Emmaüs e dalla fondazione Abbé Pierre di raccogliere testimonianze su questa vicenda, ha identificato almeno altre 17 persone che hanno subito violenze da parte del sacerdote tra gli anni 1950 e gli anni 2000 in Francia, Stati Uniti, Marocco e Svizzera.

Il servizio del TG della RSI dello scorso 18 luglio

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Si tratta di 12 testimonianze dirette e 5 indirette, riguardanti abusi sessuali perpetrati su donne minorenni e maggiorenni e concretizzatisi in contatti “non sollecitati sul seno”, “baci forzati”, “fellazioni forzate”, “ripetuti contatti sessuali su persona vulnerabile”, “atti ripetuti di penetrazione sessuale”, “contatti sessuali su un bambino”.

Lo scandalo era scoppiato sette settimane prima con la diffusione di un analogo rapporto di otto pagine con le dichiarazioni di sette donne, di cui una minorenne, su aggressioni e molestie sessuali subite a opera dell’Abbé Pierre – al secolo Henri Grouès – tra la fine degli anni ’70 e il 2005.

Cliente del quartiere a luci rosse di Pâquis

Ora l’emittente pubblica svizzera indica che il sacerdote, durante le sue numerose visite a Ginevra, alloggiava all’Hotel International & Terminus, a pochi passi dal quartiere a luci rosse di Pâquis.

All’epoca frequentava il bordello in cui lavora una famosa prostituta locale, Grisélidis Real, come ebbe modo di riferire lei stessa nel maggio 1990 nel corso del programma “Ciel, mon mardi!” del canale francese TF1.

“La tenutaria – ha affermato la donna davanti alle telecamere – ci ha detto: venite a guardare dal buco della serratura del bagno, c’è qualcuno che aspetta il suo turno. Era una persona straordinaria che ha fatto molto bene all’umanità. Non ho mai parlato di lui, ma ora non posso più tacere. Era un religioso, era l’Abbé Pierre e l’ho visto con i miei occhi”.

Un precedente ininfluente

Queste rivelazioni non scalfirono però l’immagine del filantropo francese e non ebbero alcun seguito.

Il presbitero continuò ad andare e venire da Ginevra e, secondo quanto riporta ora la RTS, ha avuto una frequentazione assidua con una donna appartenente alla sua comunità, che lo ha accompagnato segretamente in alcuni dei suoi viaggi.

Il servizio di 19h30 (in francese):

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Ma non si sarebbe trattato dell’unica relazione nella città di Calvino. L’abate incontrava altre donne nello stesso periodo: una persona che ha lavorato con lui a Ginevra ha raccontato che era solito mettere in guardia le donne che lo frequentavano, temendo che potessero commettere degli errori o tradirsi.

Sconcerto in Svizzera

L’antenna di Emmaüs a Ginevra ha negato di essere a conoscenza di questi episodi, ma in ogni caso il suo presidente ha annunciato che la prossima settimana chiederà al suo comitato di eliminare ogni riferimento all’Abbé Pierre.

Anche l’associazione vallesana Vigne de Farinet ha provveduto a rompere in due pezzi la targa che aveva collocato in onore del presbitero cattolico francese, partigiano, uomo politico e fondatore nel 1949 dei Compagnons d’Emmaüs.

“Questo gesto marca la frattura che si è consumata nei cuori di molti svizzeri e svizzere, c’è qualcosa che si è definitivamente spezzato, c’è una figura emblematica che è caduta dal suo piedistallo”, ha affermato il copresidente dell’associazione, Christian Thurre, cui era molto legato l’Abbé Pierre.

In Svizzera finora sono due le persone che si sono annunciate in merito all’indagine indipendente condotta dalla società incaricata in luglio dall’organizzazione madre, Emmaüs International, di far luce sulle accuse di violenza sessuale, ai fini anche degli eventuali indennizzi alle vittime, mosse contro l’Abbé Pierre.

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