Dalla scuola dell'obbligo alla formazione professionale, le ragazze e le giovani donne continuano ad affrontare disuguaglianze strutturali e discriminazioni.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Per cercare di eliminare questa disparità La Commissione federale per le questioni femminili (CFQF) formula una serie di raccomandazioni rivolte a Confederazione, cantoni ed economia.
L’assimilazione di rappresentazioni e attribuzioni di genere inizia fin dalla nascita e continua nell’ambiente familiare, scolastico e professionale, spiega la Commissione. Sebbene la parità di genere stia progredendo in Svizzera, le giovani donne guadagnano ancora meno degli uomini e svolgono fin dall’inizio una quota maggiore di lavoro non retribuito.
Per eliminare queste disuguaglianze e combattere gli stereotipi sui ruoli di genere è necessario quindi agire a tutti i livelli dell’istruzione. La scuola svolge già un ruolo importante come forum di riflessione sul genere e sull’uguaglianza. La Commissione chiede quindi che le questioni di genere siano integrate nel piano di studi e che il materiale didattico contenga una rappresentazione diversificata e non gerarchica dei generi.
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In secondo luogo, nel corso della formazione professionale, è necessario combattere la segregazione di genere, che porta a disuguaglianze salariali e a grandi disparità nelle opportunità di carriera. A tal fine, la Commissione sostiene l’aumento della diversità di genere e l’eliminazione della discriminazione strutturale nelle professioni tipicamente femminili.
Quando le donne entrano nel mondo del lavoro bisogna garantire che rimangano nel percorso professionale e non interrompano o abbandonino l’attività. Occorrono quindi misure che contrastino la discriminazione di genere nei lavori atipici da questo punto di vista. Inoltre, è necessario migliorare le possibilità di formazione continua nelle professioni con un’elevata quota di donne.
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