Nell'ultimo semestre del 2023, l'Ufficio federale della cibersicurezza (UFCS) ha ricevuto il doppio di notifiche rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
I tentativi di truffa più comuni? Offerte d’impiego farlocche e telefonate di finti agenti di polizia come anche numerose “truffe del CEO”, un fenomeno particolarmente perfido di raggiro che prende di mira i collaboratori di una società addetti ai pagamenti; quest’ultimi vengono indotti a effettuare versamenti su ordine spedito via mail da un falso superiore gerarchico cui è stata sottratta l’identità.
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Anche il numero di annunci di phishing è più che raddoppiato rispetto all’anno precedente, passando da 2’179 nel 2022 a 5’536 nel 2023. Va menzionato in particolare il cosiddetto phishing a catena: i phisher utilizzano caselle di posta elettronica compromesse per inviare e-mail a tutti gli indirizzi registrati. Poiché i destinatari conoscono l’indirizzo elettronico del mittente è più probabile che cadano nella trappola. La casella di posta elettronica del destinatario viene quindi violata a sua volta e l’elenco dei contatti viene utilizzato come prima.
L’UFCS ha anche ricevuto un numero crescente di segnalazioni di tentativi di frode che utilizzano l’intelligenza artificiale. In questo caso si utilizzano immagini generate dall’intelligenza artificiale nei tentativi di “sextortion”, o estorsione a sfondo sessuale; talvolta i criminali informatici si spacciano al telefono per personaggi noti o realizzano truffe all’investimento inducendo la loro vittima a pagare degli in transazioni commerciali fraudolente. Sebbene il numero di segnalazioni in questo settore sia ancora relativamente basso, secondo l’UFCS siamo confrontati con i primi tentativi di esplorare l’uso criminale dell’IA per realizzare futuri attacchi informatici.
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