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La costruzione della galleria

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Un cantiere grande come una montagna

Dopo lunghe discussioni, Confederazione, Cantoni e Stati limitrofi trovano un accordo sulla costruzione di una galleria che attraversi il Gottardo. Il finanziamento pare assicurato. Nel settembre 1873 iniziano i lavori, ma il budget previsto risulta presto insufficiente. Il grande progetto è in pericolo.

Condizioni di lavoro precarie

Rappresentazione dello sciopero del 1875 tvsvizzera

Si scava e si fanno saltare rocce su entrambi i versanti. In breve tempo Airolo e Göschenen si trasformano in alloggiamenti per gli operai. Servono migliaia di minatori, muratori e manovali, e la maggior parte di essi proviene dall’Italia settentrionale. Si verificano tensioni sociali tra i lavoratori, anche perché le condizioni di lavoro sul cantiere del Gottardo sono miserabili. L’impresa Favre, esposta a forti pressioni finanziarie, non s’interessa per nulla al benessere dei lavoratori e alla loro alimentazione. Le pessime condizioni igieniche provocano malattie e epidemie. Chi lavora nel cantiere rischia la vita: alla fine, saranno 199 i decessi tra il personale impegnato nella costruzione della galleria, dovuti principalmente a incidenti con la dinamite e alla caduta di massi.

Nel 1875 a Göschenen viene dichiarato uno sciopero, prontamente soppresso nel sangue con la morte di quattro operai italiani. La Confederazione interviene, inviando uno dopo l’altro diversi commissari a Göschenen e Airolo. Questi riferiscono sulla situazione riscontrata e formulano proposte per migliorarla.

I soldi non bastano

Lo stesso anno risulta evidente che i costi preventivati per la costruzione della ferrovia del Gottardo sarebbero stati insufficienti. I budget sono in parte fondati su conteggi effettuati nel 1864. Nel frattempo, però, salari e costi dei materiali sono cresciuti almeno del 30 per cento. Con il passare del tempo ci si rende inoltre conto che i calcoli effettuati erano semplicemente sbagliati: essendo la galleria un’opera unica nel suo genere, i budget erano basati su pure supposizioni.

Oltre che con i problemi tecnici e amministrativi elencati, è necessario fare i conti con le infiltrazioni d’acqua che, in particolare all’interno del tunnel e nel tratto d’accesso ticinese, provocano costi imprevisti.

Tensioni nelle alte sfere

Le difficoltà finanziarie e i ritardi nella costruzione portano a duri contrasti tra gli alti responsabili dell’opera. Il presidente della Società Ferrovia del Gottardo Alfred Escher, l’impresario costruttore Louis Favre e gli ingegneri coinvolti si scontrano tra loro. L’ingegnere capo Gerwig si dimette, non senza aver negoziato con Escher una buona uscita di 100 000 franchi. Trovare un successore non è facile, ma Escher riesce a convincere Konrad Wilhelm Hellwag a collaborare al progetto. All’inizio del 1876 il neo ingegnere capo presenta un nuovo conteggio dei costi. Il risultato è spaventoso: a suo avviso servono circa 100 milioni in più rispetto a quelli inizialmente previsti.

Escher sotto pressione

Il 4 giugno 1877 si tiene la Conferenza internazionale del Gottardo. I costi supplementari previsti da Hellwag sono ridotti a circa 40 milioni di franchi. Nel frattempo Escher rivede l’architettura finanziaria del progetto. Dopo un negoziato, gli Stati partecipanti all’accordo decidono di concedere ulteriori sovvenzioni per 28 milioni (la Svizzera mette sul tavolo 8 milioni, la Germania e l’Italia 10 milioni ciascuna). I restanti 12 milioni devono essere finanziati da privati. Il Consiglio federale ha in animo di convincere i Cantoni interessati ad allentare i cordoni della borsa.

Escher costretto ad andarsene

La situazione finanziaria critica della Ferrovia del Gottardo mette ancor più sotto pressione Escher. Nel 1878 il popolo zurighese respinge in votazione la proposta di ulteriori sovvenzioni. Il Consiglio federale è quindi costretto a trovare un’altra soluzione: sarà la Confederazione a farsi carico del grosso degli oneri aggiuntivi. Per ottenere l’approvazione del Parlamento, il Consigliere federale Emil Welti costringe l’amico Escher a lasciare la carica di presidente della Società Ferrovia del Gottardo. Solo un anno prima questi era stato costretto ad abbandonare anche la poltrona di presidente del consiglio d’amministrazione del Credito Svizzero.

L’ultimo diaframma cade, ma senza Escher

Caduta dell’ultimo diaframma il 29 febbraio 1880 tvsvizzera

Dopo otto anni di lavoro, nel 1880 cade l’ultimo diaframma roccioso che ancora separa i due bracci di tunnel provenienti da Airolo e Göschenen. Nel 1882 l’intero tratto è percorribile. Il completamento del traforo viene celebrato il 29 febbraio 1880, ma Alfred Escher non è invitato alla cerimonia. Al grande evento non partecipa nemmeno Luis Favre, morto un anno prima proprio sul cantiere.

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