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La causa delle grandi quantità di CO2 emesse dal lago Lemano è (anche) geologica

riva del lemano dall'alto
Le ragioni delle emissioni sono sopratutto geologiche. Keystone / Jean-Christophe Bott

Stando a un recente studio il lago Lemano emette grandi quantità di anidride carbonica non solo a causa della decomposizione dei residui animali e vegetali al suo interno, ma anche e sopratutto dall'erosione naturale delle rocce a monte.

A differenza degli oceani, i laghi emettono CO2. Scienziate e scienziati losannesi sono ora riusciti a spiegare delle particolarità in questo senso del Lemano, generando un modello applicabile anche ad altri laghi nel mondo.

Come la maggioranza dei laghi, il Lemano emette in particolare CO2. Nel mondo scientifico, la teoria tradizionale attribuisce questo fatto all’entrata massiccia negli specchi d’acqua di materia organica proveniente dal suolo circostante.

Questa materia, composta da residui vegetali e animali, è trascinata nei laghi dalle piogge ed è poi destinata alla decomposizione tramite microorganismi che vi vivono, operazione che genera CO2, ha spiegato in un comunicatoCollegamento esterno diffuso mercoledì l’Università di Losanna (UNIL).

Questa teoria permette di spiegare l’attività di diversi laghi, ma non quella del Lemano, che riceve poca materia organica dalle rive e dovrebbe quindi avere un bilancio di CO2 neutro.

Erosione delle rocce

La squadra dell’UNIL ha pubblicato sulla rivista Science Advances i meccanismi in gioco: la maggioranza delle emissioni proviene in realtà dall’erosione naturale delle rocce a monte degli specchi d’acqua. La pioggia, colpendo le rocce, rilascia bicarbonato e ioni di calcio, che finiscono nel lago.

In estate, con il grande caldo e l’arrivo delle alghe – che cambiano il PH dell’acqua – gli ioni formano delle microparticelle di calcare, una reazione chimica che libera CO2 e conferisce al lago caratteristiche colorazioni blu/verdi. Le alghe assorbono CO2, ma in maniera insufficiente.

In poche parole, le emissioni sono provocate da un processo geologico e non unicamente biologico come supposto fino ad ora. “I nostri risultati mettono in evidenza un processo universale, che si applica a diversi grandi laghi emblematici nel mondo”, ha affermato Marie-Elodie Perga, professoressa di limnologia presso l’UNIL, citata nella nota.

Fra le altre cose, i nuovi dati sono importanti per contribuire a combattere in maniera corretta il riscaldamento climatico, conclude l’ateneo vodese.

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