La Borsa svizzera si riprende dopo la sospensione dei dazi statunitensi

A metà pomeriggio di giovedì, il mercato azionario svizzero si è mantenuto stabile nella zona verde, sollevato dalla decisione di Donald Trump di sospendere per tre mesi i nuovi dazi sui partner commerciali, ad eccezione della Cina. L'indice SMI ha superato la barriera degli 11'300 punti.
Con un nuovo sorprendente colpo di scena, mercoledì pomeriggio Donald Trump ha annunciato il rinvio di 90 giorni dei dazi reciproci per tutti tranne che per la Cina. Giovedì i mercati azionari mondiali hanno oscillato tra il sollievo (tra questi quello svizzero) e la sfiducia.
A Wall Street gli indici si sono avviati verso un’apertura in rosso. I futures di Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq hanno perso rispettivamente l’1,58%, il 2,08% e il 2,62%.
Per Daniela Sabin Hathorn, analista senior di Capital.com, la situazione rimane instabile e l’imprevedibilità del Presidente degli Stati Uniti contribuisce ad aumentare la volatilità dei mercati, rendendo difficile la navigazione degli investitori. “È importante notare che Donald Trump ha costantemente fatto pressione su altre nazioni affinché si schierassero nel suo conflitto con la Cina. Questa decisione potrebbe costringere altri Paesi a imporre essi stessi tariffe alla Cina o a rischiare ritorsioni da parte degli Stati Uniti”, ha scritto in un commento. Di conseguenza, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe estendersi oltre le due nazioni e avere conseguenze globali.
Il servizio del TG 20.00 della RSI del 10 aprile 2025:
Negli USA, la politica commerciale di Donald Trump non ha ancora portato a un aumento dei prezzi. “Sta accadendo il contrario”, ha osservato Thomas Gitzel, capo economista di VP Bank.
Zurigo a +3,77%
Intorno alle 15:00 di giovedì, lo Swiss Market Index (SMI) era in rialzo del 3,77% a 11’289,23 punti. Lo SLI (Swiss Leader Index) ha guadagnato il 4,11% a 1824,43 punti, mentre lo SPI ha rosicchiato il 3,52% a 15′.’119,15 punti. Dei trenta titoli principali, ventotto sono avanzati e solo due sono scesi.
Il Gruppo IVA (+8,5%) è stato il leader provvisorio. Partners Group (+8,5%) e Straumann (+6,9%) hanno completato il podio.
UBS (+5,7%) è salita. La grande banca continua a non volere norme più severe in materia di adeguatezza patrimoniale.
In rialzo anche Givaudan (+4,0%). Il gigante verniolano degli aromi e dei profumi ha registrato un forte aumento delle vendite a 1,98 miliardi di franchi svizzeri nel primo trimestre del 2025.
Anche i tre pesi massimi Roche (+3,4%), Novartis (+2,9%) e Nestlé (+0,7%) hanno incrementato i loro guadagni.
Schindler (-0,8%), invece, ha perso terreno, scendendo in fondo alla classifica.
La peggiore performance è stata quella di Lindt (-3,2%).
Sul mercato più ampio, Avolta (+6,2%) ha guadagnato terreno. L’azienda specializzata in negozi duty-free e ristorazione da viaggio ha nominato due nuovi membri nel suo consiglio di amministrazione.
Anche DocMorris (+8,6%) ha incrementato i suoi guadagni. La farmacia online ha raccolto 200 milioni di franchi svizzeri attraverso un aumento di capitale.
Comet (+13,3%) è in forte crescita. Il fatturato trimestrale della società friburghese specializzata in raggi X e radiofrequenze è aumentato del 37,5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 111,2 milioni di franchi svizzeri.
Anche Relief Therapeutics (+13,2%) ha registrato un’impennata. L’azienda farmaceutica ginevrina ha ridotto in modo significativo il deficit dello scorso anno, portandolo a 17,12 milioni di franchi svizzeri, rispetto ai 98,2 milioni del 2023.
Barry Callebaut (-19,9%), invece, ha sofferto. I ricavi del commerciante di cacao e produttore di cioccolato sono aumentati del 56,9%, raggiungendo i 7,29 miliardi di franchi nel primo semestre dell’esercizio 2024-2025.

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