L'ombra del nazismo su una collezione di gioielli messa all'asta
Una controversa collezione di gioielli, del valore stimato di 200 milioni di dollari, sarà messa all'asta a Ginevra questa settimana. Apparteneva alla vedova di un imprenditore tedesco sospettato di aver tratto profitto dall'Olocausto.
La collezione di 700 pezzi è stata messa all'asta dalla Fondazione Heidi Horten, istituita dall'omonima miliardaria austriaca prima della sua morte nel 2022.
Heidi Horten era sposata con l'imprenditore tedesco Helmut Horton, legato al Partito nazista, che fece fortuna rilevando un'azienda tessile tedesca nel 1936 dopo la fuga dei proprietari ebrei.
Horten acquisì anche diversi negozi che appartenevano a famiglie ebree. Dopo la caduta del Terzo Reich fu accusato di aver tratto profitto dall'Olocausto.
Nonostante sia stato ufficialmente scagionato dopo la Seconda guerra mondiale, i dubbi sono rimasti su Helmut Horten. Nel 1986 si trasferì a Croglio, in Ticino, dove morì nel 1987.
"Le pratiche commerciali del signor Horten durante l'era nazista, quando acquistò aziende ebraiche vendute sotto costrizione, sono ben documentate", ha dichiarato la casa d'aste Christie's.
Christie's descrive Heidi Horten come una "filantropa austriaca" e afferma che "un contributo significativo" ricavato dall'asta sarà destinato a "organizzazioni che promuovono la ricerca e l'educazione sull'Olocausto".
L'asta, che comprende una collana di diamanti Briolette, appartenuta a un Maharaja indiano, e l'anello The Sunrise Ruby di Cartier, inizia mercoledì e si concluderà venerdì.
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