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Keller-Sutter e Cassis all’Assemblea generale dell’ONU lanciano un appello alla pace e al multilateralismo

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Un momento del discorso della presidente elvetica Karin Keller-Sutter all'Assemblea generale dell'ONU a New York. Keystone-SDA

Multilateralismo, pace e ruolo della Svizzera al centro degli interventi di Karin Keller-Sutter e Ignazio Cassis all’Assemblea generale dell’ONU, tra appelli contro le derive autocratiche, incontri bilaterali e il rilancio di Ginevra come polo della diplomazia internazionale.

Nel suo intervento davanti all’80esima Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter ha lanciato un forte appello contro le tendenze autocratiche e a favore del multilateralismo. A 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e dalla fondazione dell’ONU, Keller-Sutter ha sottolineato come il mondo stia attraversando un’epoca di svolte politiche ed economiche estreme, in cui il libero commercio è messo alla prova e le guerre continuano a infliggere sofferenze insopportabili.

“Che valore hanno tutte le conquiste della civilizzazione”, si è chiesta, “se non contribuiscono concretamente alla libertà, alla sicurezza e al benessere, se i loro vantaggi non sono percepibili nella quotidianità delle persone?”. La presidente ha messo in guardia dal rischio che il diritto internazionale, inclusa la Carta delle Nazioni Unite, diventi carta straccia, ribadendo l’importanza delle organizzazioni internazionali per la convivenza pacifica e la stabilità economica globale. Senza di esse, sfide quali la migrazione, il cambiamento climatico e la progressiva digitalizzazione non potrebbero essere affrontate, ha sottolineato.

Dal TG 20.00 della RSI del 24 settembre 2025 – Il Consiglio federale all’ONU:

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Keller-Sutter ha inoltre evidenziato il ruolo centrale di Ginevra come primo centro operativo dell’ONU, definendola un ecosistema unico per riflettere, discutere e agire insieme. Ha partecipato a un vertice per celebrare gli 80 anni dell’ONU e al 30esimo anniversario della Conferenza mondiale sulle donne di Pechino, incontrando diversi leader mondiali, tra cui Antonio Guterres, Ursula von der Leyen e Volodymyr Zelensky, per discutere di conflitti attuali, soluzioni diplomatiche e dei buoni uffici della Svizzera.

Sempre a margine dell’Assemblea generale ha anche discusso con capi di Stato e di Governo riguardo a questioni bilaterali e sfide globali. Ha incontrato, tra gli altri, il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Tra gli argomenti di discussione figuravano i conflitti attuali e la ricerca di soluzioni, la Ginevra internazionale e i buoni uffici della Svizzera. Guterres ha sottolineato come la Ginevra internazionale continui a essere un centro importante per la diplomazia multilaterale, l’aiuto umanitario e i diritti umani.

Cassis: “Donald Trump, ha i suoi modi e la sua retorica”

Anche il consigliere federale Ignazio Cassis ha avuto un’agenda intensa a margine dell’Assemblea generale. Ha discusso della situazione in Ucraina con il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov e con quello ucraino Andrii Sybiha, affrontando il tema di un possibile cessate il fuoco e il ruolo dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), che sarà presieduta dalla Svizzera nel 2026.

Cassis ha commentato anche le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump, secondo cui l’Ucraina potrebbe riconquistare tutti i territori occupati dalla Russia: “Donald Trump è Donald Trump, ha i suoi modi e la sua retorica – staremo a vedere cosa significhi davvero per l’Ucraina”, ha detto.

Il capo della diplomazia elvetica ha inoltre partecipato a un vertice sulla guerra a Gaza e sulla soluzione dei due Stati. Ha confermato che la Svizzera è pronta a riconoscere lo Stato palestinese, ma solo al momento opportuno. Ha criticato il rifiuto degli Stati Uniti di concedere il visto al presidente dell’Autorità nazionale palestinese, definendolo “deplorevole” e contrario allo spirito del multilateralismo.

“Avere un Club of Friends è facile; più difficile è guidare il Club of everybody”, ha dichiarato Cassis. “Ciò non succederebbe a Ginevra. Lì può venire chiunque se l’obiettivo della sua presenza in Svizzera sono la stabilità e la pace”, ha ancora dichiarato il ministro degli esteri.

La decisione del Consiglio federale di non limitarsi a sostenere finanziariamente la Ginevra internazionale ma anche di prepararla al nuovo secolo con nuove priorità – assieme al Cantone e alla Città – è stata accolta molto positivamente dall’ONU. Per la Svizzera, ha spiegato, si tratta di mantenere sulle rive del Lemano gli elementi davvero prioritari. Naturalmente non può sostituire da sola i fondi statunitensi che vengono a mancare.

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