Karin Keller-Sutter a Ginevra per continuare il dialogo con Washington
La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il ministro dell'economia Guy Parmelin.
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La Svizzera prosegue oggi il dialogo con Washington nel tentativo di evitare ulteriori dazi statunitensi del 31% sulle sue esportazioni.
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La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e il ministro dell’economia Guy Parmelin incontreranno venerdì a Ginevra il segretario al Tesoro americano Scott Bessent.
Queste discussioni fanno seguito a quelle tenutesi 15 giorni fa a Washington tra gli stessi interlocutori, a margine delle riunioni delle istituzioni finanziarie internazionali. La presidente della Confederazione aveva anche già parlato telefonicamente con il suo omologo Donald Trump, che ha poi visto brevemente a Roma, in occasione dei funerali di Papa Francesco.
Per quanto riguarda la Svizzera, è necessario convincere Washington a rinunciare all’applicazione dei dazi che il capo della Casa Bianca aveva annunciato, prima di sospenderli. Secondo la ministra delle finanze, la Confederazione fa parte di un gruppo di 15 Paesi con cui gli Stati Uniti vorrebbero trovare una soluzione rapida. È necessario redigere una dichiarazione d’intenti congiunta.
Il servizio del TG 12.30 della RSI del 9 maggio 2025:
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Secondo Parmelin, gli americani sono interessati a maggiori investimenti da parte delle aziende svizzere nella reindustrializzazione degli Stati Uniti, compresa una più stretta collaborazione nei settori della farmaceutica e della biotecnologia.
Oggi arriverà a Ginevra anche He Lifeng, vice premier cinese responsabile dell’economia. Anche in questo caso le sfide sono notevoli. Berna vuole rivedere l’accordo di libero scambio con Pechino. Un mercato che promette di diventare più importante se le aziende svizzere dovranno affrontare i dazi doganali statunitensi e cercare di diversificare le loro vendite.
Si spera in una prima “distensione”
I colloqui odierni daranno il via a un fine settimana molto atteso a Ginevra tra americani e cinesi. Berna vede questo formato come un successo per i suoi buoni uffici, mentre Washington e Pechino stanno ponendo maggiore enfasi sui viaggi programmati dai loro ministri in Svizzera o nella regione.
Per gli Stati Uniti e la Cina è necessario tentare una prima “de-escalation” per arrivare a un accordo che permetta di placare le tensioni. Le due parti sono coinvolte in una guerra commerciale in cui Washington sta imponendo tariffe aggiuntive del 145% sui prodotti cinesi, mentre Pechino ha risposto con dazi del 125% su quelli statunitensi.
Gli USA avrebbero chiesto alla Cina di impegnarsi nell’esportazione di componenti utilizzati per la produzione di fentanyl, una guerra dichiarata da Donald Trump. Da parte sua, Pechino ha annunciato mercoledì misure di stimolo in vista dell’incontro con Washington, tra cui tagli ai tassi d’interesse e un’importante iniezione di liquidità.
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