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Kühne+Nagel indagata in Italia: “Cooperiamo con le autorità”

insegna kuehne+nagel
I dettagli non sono stati rivelati. Keystone-SDA

Kühne+Nagel conferma di essere attualmente oggetto di indagini fiscali da parte delle autorità italiane: visto il procedimento in corso non è però possibile al momento divulgare dettagli, ha indicato un portavoce all'agenzia AWP.

“Stiamo collaborando pienamente con le autorità”, ha affermato l’addetto stampa, sottolineando nel contempo che le operazioni commerciali non sono influenzate dall’inchiesta in corso.

Le indagini coordinate dalla procura milanese vedono al centro il fenomeno della “somministrazione illecita di manodopera” e i cosiddetti “serbatoi di lavoratori”, a cui non venivano corrisposti oneri di natura previdenziale e assistenziale. L’ipotesi di reato è “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti”. Sono in corso perquisizioni e sequestri anche sui sistemi informatici delle società.

Oltre 6’000 lavoratori, dei 26’500 in totale che facevano capo a trenta aziende in rapporti negli appalti di manodopera con Kühne+Nagel Srl, ramo italiano del gruppo, sarebbero stati “interessati dal fenomeno della transumanza”, ossia da passaggi da una società serbatoio all’altra: lo si legge nel decreto di sequestro di quasi 16,5 milioni di euro eseguito dalla Guardia di finanza.

Le novità odierne hanno avuto scarso impatto in borsa: nel pomeriggio l’azione Kühne+Nagel – uno dei 20 titoli che compongono l’indice principale SMI – perdeva circa lo 0,7%, meno dell’insieme del mercato, che arretrava di oltre l’1% sulla scia dei timori per i dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump. Dall’inizio dell’anno il valore ha perso il 3% e negativa è anche la performance sull’arco di 12 mesi: -20%.

Gruppo con origini tedesche, Kühne+Nagel è un gigante mondiale dei trasporti, nei settori navale, aereo e stradale. È stato fondato nel 1890 a Brema e la sua sede è stata spostata in Svizzera nel 1976: l’azienda ha seguito Klaus-Michael Kühne, l’imprenditore oggi 87enne che è azionista di maggioranza e che – in base al Bloomberg Billionaires Index di oggi – è l’uomo più ricco della Germania (e 39esimo al mondo), con un patrimonio valutato a 39 miliardi di dollari (34 miliardi di franchi). La società da lui creata ha 80’000 dipendenti distribuiti in 1300 località di circa 100 paesi, che servono 400’000 clienti. Nel 2024 l’impresa ha conseguito un fatturato di quasi 25 miliardi di franchi e un utile netto superiore a 1 miliardo.

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