Janssen studia la chiusura del suo sito bernese, a rischio in 300
A rischio 300 posti di lavoro.
Keystone-SDA
L'azienda produttrice di vaccini Janssen sta valutando la possibilità di chiudere il suo stabilimento di Berna-Bümpliz. Martedì ha avviato una consultazione con le e i dipendenti per trovare soluzioni alternative: la misura potrebbe avere ripercussioni su 300 persone.
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Keystone-ATS
Sono due i motivi per prendere in considerazione la chiusura dello stabilimento i Berna-Bümpliz, ha annunciato la filiale del colosso farmaceutico statunitense Johnson & Johnson. In primo luogo, un nuovo vaccino progettato per prevenire le infezioni da Escherichia coli non sta ottenendo l’efficacia desiderata.
Secondo, la produzione di vettori lentivirali cesserà presto a Berna. Johnson & Johnson sta infatti per aprire un nuovo sito molto più grande nei Paesi Bassi, si legge in una nota.
“Se le misure proposte verranno attuate dopo la conclusione della consultazione, fino a 300 dipendenti potrebbero essere gradualmente interessati nell’arco di 18 mesi”, recita il comunicato. Diverse opzioni strategiche, tra cui un possibile disinvestimento, sono attualmente in fase di valutazione.
La fabbrica che ospita le attività di Janssen nella periferia della capitale elvetica ha una lunga storia. L’edificio era stato fondato nel 1898 con il nome di Istituto svizzero per sieri e vaccini.
Secondo il portale medinside.ch, nel 2022 Janssen impiegava 500 persone a Berna-Bümpliz. Lo stabilimento era noto come Berna Biotech, fino all’acquisizione da parte dell’azienda biotecnologica olandese Crucell nel 2006. Dal 2011 fa parte della Janssen Pharmaceutical, compagnia con sede in Belgio.
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