Era la prima volta che Tariq Ramadan si trovava sul banco degli imputati per l'accusa di violenza carnale, ma dovrà affrontare un processo anche in Francia per motivi simili.
Keystone / Martial Trezzini
Il tribunale correzionale di Ginevra ha prosciolto mercoledì l'islamologo svizzero Tariq Ramadan dalle accuse di violenza carnale e coazione sessuale nei confronti di una donna.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
La corte ginevrina ha ritenuto che non vi erano prove a suo carico. Ramadan riceverà inoltre un risarcimento di 151’000 franchi dallo Stato di Ginevra.
La querelante ha dal canto suo già annunciato che farà appello.
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L’intellettuale svizzero, figura di spicco dell’Islam in Europa, ha sempre sostenuto la sua innocenza. Ha riconosciuto di aver incontrato la querelante, ma ha negato di averla violentata. Ha anche detto di non aver mai avuto rapporti sessuali con la 57enne. Durante il processo ha spiegato di essere la vittima di una donna rifiutata e ferita. Da parte sua il Ministero pubblico aveva chiesto tre anni di prigione, di cui 18 da scontare.
La donna, soprannominata “Brigitte” dai media, aveva presentato denuncia nel 2018, sostenendo di essere stata portata dall’intellettuale in una stanza d’albergo di Ginevra e sottoposta a brutali atti sessuali, accompagnati da violenze e insulti, la sera del 28 ottobre 2008.
La donna si era convertita all’Islam. Aveva incontrato Ramadan per la prima volta in occasione di una presentazione di un suo libro alcuni mesi prima dei presunti abusi sessuali. Ha poi parlato di nuovo con l’islamologo dopo una conferenza da lui tenuta nell’ottobre del 2008.
Durante il processo, svoltosi la scorsa settimana, il procuratore Adrian Holloway aveva dichiarato che la colpa di Ramadan è grave. Aveva accusato il teologo di aver approfittato della sua aura per abusare della donna e trattarla come un oggetto.
Nella sua requisitoria Holloway aveva insistito sulla coerenza, durante tutto il procedimento, delle dichiarazioni della denunciante e sulla credibilità delle sue parole. Secondo il procuratore la querelante ha sempre affermato che la sua relazione con Ramadan era intellettuale e che non cercava di avere rapporti sessuali con lui.
L’avvocato dell’islamologo, Guerric Canonica, aveva sottolineato che la semplice lettura dei messaggi della 57enne era sufficiente a sollevare un ragionevole dubbio. Deplorando “una storia immaginaria che non regge all’esame degli atti”, si era appellato al “buon senso” della corte.
In Francia Ramadan è accusato di violenza carnale da quattro donne.
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