Sophia, l’umanoide di passaggio a Lugano
Si chiama Sophia ed è uno tra i robot umanoidi più intelligenti al mondo, in grado di interagire con gli esseri umani.
L’umanoide è in grado di rispondere alle domande grazie alla sua capacità di imparare dalle conversazioni fatte in precedenza e facendo riferimento a un enorme database online a cui la sua intelligenza artificiale è connessa.
Costruita dall’azienda di Hong Kong Hanson Robotics, il robot è stato presentato lunedì a Lugano, in occasione della seconda edizione del Forum innovazione Svizzera italianaCollegamento esterno, in programma alla Sala Teatro del LAC di Lugano. Un momento di confronto tra il mondo scientifico, economico e politico sui temi della digitalizzazione, dell’innovazione e della sostenibilità.
Ma perché questa ricerca di robot sempre più umani? “C’è sempre stato un desiderio di rendere umane le macchine che costruiamo, è il modo in cui noi vogliamo vedere quello che facciamo”, spiega il direttore dell’Istituto di ingegneria meccanica e tecnologie dei materiali della SUPSI, Claudio Boer. E precisa: “Anche le auto, se ci pensa. Perché hanno due fari e non uno o tre? Perché sono due occhi”.
Fra i possibili usi in futuro, l’assistenza agli anziani nelle piccole cose di cui hanno bisogno: l’empatia è più facile con qualcuno che ci assomiglia, che non con un robot come quelli usati oggi, “con due braccia, ma tre ruote e una bocca fissa”. In futuro potremo dunque “volere bene” a un robot? “Senz’altro”, risponde De Boer.
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