Secondo gli esperti l’inflazione scenderà ancora in Svizzera
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L'inflazione è destinata scendere ulteriormente nei prossimi mesi in Svizzera, dopo essersi attestata allo 0,6% in dicembre a fronte dello 0,7% di novembre: ne sono convinti gli esperti, in opinioni raccolte dall'agenzia AWP.
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Nel mese in corso i prezzi più bassi dell’elettricità ridurranno probabilmente la crescita dei prezzi su base annua di mezzo punto percentuale, portandola vicino allo zero, afferma Fredy Hasenmaile, capo economista di Raiffeisen. A suo avviso non si può peraltro escludere che nel 2025 si osserveranno mesi di inflazione negativa. Raiffeisen scommette su una media annua dello 0,2%, inferiore quindi allo 0,3% ipotizzato in dicembre dalla Banca nazionale svizzera (BNS). “La Svizzera ha più il problema di un’inflazione insufficiente che di un rincaro eccessivo”, chiosa Hasenmaile.
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L’inflazione si è attestata all’1,1% in media del 2024. Si tratta del valore più basso dal 2021, quando il rincaro era stato dello 0,6%.
Meno drastica, in tal ambito, appare l’opinione di Alessandro Bee, analista di UBS. A suo avviso la crescita dei salari dell’1,4% nel 2025 – un dato che emerge da un’indagine della stessa banca guidata da Sergio Ermotti – dovrebbe contribuire a mantenere l’inflazione in territorio positivo nell’anno in corso.
Gli sguardi ora si rivolgono alla Banca nazionale: gli specialisti sono abbastanza concordi nel ritenere che l’istituto continuerà a tagliare il tasso guida, già abbassato di mezzo punto allo 0,5% in dicembre. L’economista di ZKB (Banca cantonale di Zurigo) Kevin Gismondi scommette su una riduzione del costo del denaro di altri 25 punti base in marzo. Sulla stessa lunghezza d’onda è Gero Jung di Mirabaud: la tendenza al calo dell’inflazione continua, quindi la BNS muoverà al ribasso i tassi ancora nel trimestre corrente.
Arthur Jurus di Oddo BHF va ancora più in là: si aspetta un taglio di 50 punti base, con il tasso guida allo 0%. Al momento non sono però ancora in vista tassi negativi: “nel breve termine, il fattore che potrebbe accelerare una situazione deflazionistica sarebbe un calo della crescita annuale degli affitti, che non ci aspettiamo sia significativo”, spiega l’economista della banca privata tedesca.
Per l’insieme del 2025 le principali autorità, i maggiori istituti e le più grandi banche elvetiche (SECO, OCSE, Banca nazionale, KOF, Economiesuisse, UBS, ecc.) prevedono valori del rincaro compresi fra lo 0,2% e l’1,0%. Il valore medio e nel contempo anche mediano fra le 14 realtà prese in considerazione è dello 0,6%.
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