La Svizzera interverrà sulla cosiddetta Lex Koller, rendendo più severe le condizioni alle quali le persone all'estero possono acquistare immobili nella Confederazione? UBS ci crede poco.
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Keystone-ATS
“Giudichiamo le probabilità di un inasprimento della Lex Koller come attualmente molto basse”, affermano gli esperti del mercato immobiliare della banca commentando, in un’analisi odierna, l’intenzione espressa dal Consiglio federale.
In gennaio il governo aveva promosso “adeguamenti”, con l’intenzione di “affrontare le sfide dell’immigrazione” senza mettere in pericolo la prosperità del paese, cosa che invece a suo avviso farebbe l’iniziativa popolare “No a una Svizzera da 10 milioni!”.
Un’analoga proposta di inasprimento della legge era però già stata respinta l’anno scorso dal Consiglio degli Stati e nel novembre 2024 il Consiglio federale si era espresso contro un potenziale rafforzamento delle disposizioni vigenti. “Ciò rende ancora più sorprendente l’attuale proposta”, chiosano gli specialisti di UBS.
In novembre l’esecutivo aveva sostenuto che le misure sarebbero state difficili da attuare, in quanto avrebbero richiesto la modifica di diversi accordi internazionali. Il Consiglio federale dubitava inoltre che la domanda estera di immobili elvetica fosse la causa della tensione del mercato immobiliare. “Se il parlamento dovesse comunque decidere a favore di un inasprimento, sarebbe probabile un referendum da parte delle associazioni economiche”. Quindi l’irrigidimento normativo è da ritenere “piuttosto improbabile”, concludono gli analisti della banca guidata da Sergio Ermotti.
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